Una vera e propria ondata. Aumentano in Ticino i casi di varicella infantile, una malattia che può riservare spiacevoli soprese. Le complicazioni possono portare anche al ricovero: per questo motivo, da gennaio, l'Ufficio federale di sanità pubblica raccomanda il vaccino.
La varicella è una malattia virale altamente contagiosa che, senza vaccinazione, colpisce oltre il 95% delle persone, spesso durante l'infanzia. Probabilmente tutti abbiamo ricordi di quei puntini rossi che causano grande prurito, accompagnato da febbre e malessere.
L'ondata di varicella preoccupa
Il Quotidiano 16.05.2023, 19:00
Dall'inizio del 2023 in Ticino sono stati 15 i casi di bambini ricoverati per complicanze da varicella, un dato in aumento rispetto agli scorsi anni, soprattutto a quelli pre-pandemia.
"La complicazione più frequente della varicella, che richiede un ricovero, è un'infezione batterica complementare. Vuol dire che la varicella è un po' una porta d'entrata per batteri, che poi possono fare un'infezione della pelle, un'infezione dei tessuti sotto la pelle o addirittura dei muscoli. Questi bambini vengono ricoverati solitamente con una flebo di antibiotici e poi il decorso è comunque positivo. Una volta riconosciuta la situazione, a volte la terapia può essere un po' lunga, ma la guarigione diciamo che è data", spiega Giacomo Nobile, presidente Associazione dei Pediatri della Svizzera italiana.
Uno dei bimbi ricoverati, però, in ospedale ha dovuto rimanerci ben 5 settimane. "Non si alzava dal letto, aveva dolori lancinanti dove aveva una pustola infetta. L'infezione non sui fermava, era andata in profondità. A un certo punto faceva fatica anche a respirare. Se avessi saputo che sarebbe finito in ospedale gli avrei fatto fare il vaccino", spiega la mamma.
Anche per evitare situazioni analoghe, da gennaio, appunto, l'Ufficio federale di sanità pubblica raccomanda il vaccino. La vaccinazione nei lattanti, oltre a proteggere contro la varicella, riduce anche sensibilmente il rischio di sviluppare in futuro il Fuoco di Sant'Antonio, spesso molto doloroso e con diverse complicazioni.
"La probabilità che un bambino vaccinato faccia una complicazione da varicella che lo porti in ospedale è veramente molto, molto piccola. Il motivo per cui adesso è stato raccomandato ai bimbi più piccoli è perché chi è vaccinato ha una probabilità molto inferiore di sviluppare il fuoco di Sant'Antonio, che è una "riattivazione" del virus che circola della varicella e che può portare tante persone in ospedale", sottolinea Giacomo Nobile.