Tra le ripercussioni del conflitto in Ucraina, come noto c'è anche il forte rincaro dei carburanti. Non fa eccezione l'olio combustibile. A novembre il prezzo si aggirava attorno a 1 franco, nei mesi seguenti era salito a 1.20 rimanendo stabile fino a inizio marzo. Poi l'impennata: mercoledì si è arrivati a un costo minimo di 1.80. Il prezzo più alto della storia. Per forniture nelle località discoste di piccole quantità si è pagato fino a oltre 2 franchi al litro. Il giorno dopo si è passati a 1.48 e venerdì il prezzo si è stabilizzato intorno a 1.37.
Variazioni importanti che hanno un impatto significativo sulle spese di acqua calda e riscaldamento. Ma come farne a meno viste le temperature così basse? Impossibile per la maggior parte delle abitazioni della Svizzera italiana.
Per i rivenditori di olio combustibile l'ultima settimana è stata una follia, con oscillazioni vertiginose a fronte di un aumento significativo del numero di ordini, come conferma ai microfoni RSI il presidente di Swissoil Ticino Paolo Righetti: “La guerra fa paura, la guerra è vicina e la gente ha paura di non avere caldo, e il caldo in casa è imprescindibile”.
Quindi la clientela fa ordini più piccoli, anche a prezzi ancora più alti, pur di essere sicura di avere la scorta necessaria per arrivare all'estate. Timori confermati anche segretaria generale dell’Associazione consumatori della Svizzera italiana (ACSI) Laura Regazzoni Meli: “I consumatori sono preoccupati alcuni ci hanno anche telefonato per chiederci se non ci siano delle speculazioni, con gli aumenti che vengono fatti subiti sul combustibile acquistato tempo fa”.
Un'accusa che gli addetti ai lavori respingono in blocco. Nessuna riserva sulla quale speculare, affermano, il meccanismo funziona diversamente: “Noi rivenditori locali non facciamo speculazioni – spiega ancora Righetti –, compriamo quello che vendiamo quotidianamente e quindi dobbiamo stare molto attenti alle oscillazioni di mercato, così da coprire le vendite repentinamente, per poter assicurare ai clienti il prezzo concordato”.
Acquisti che avvengono ora per ora in franchi, quindi senza nemmeno poter godere del cambio favorevole. “Ci guadagnano i grandi operatori dei mercati internazionali, chi lavora con la borsa, non chi come noi vende il prodotto fisico” sottolinea il presidente di Swissoil Ticino.
Un mercato volatile sul cui andamento è impossibile fare previsioni: “È molto difficile dare una previsione, e non a lungo termine, ma anche solo a breve termine, in quanto – come c’è stato il picco mercoledì e una leggera correzione ieri – potrebbe esserci nuovamente un altro picco lunedì, in seguito alle informazioni sull’evolversi della situazione in Ucraina nel weekend” conclude Righetti.
Da parte sua anche la segretaria dell’ACSI conferma che “è vero che è difficilissimo fare previsioni, ma ci sono dei consigli che tutti possiamo forse mettere in pratica immediatamente, come quello classico che prevede di abbassare la temperatura nei nostri locali. Si consiglia di non avere nel soggiorno più di 19-20 gradi, mentre nelle camere 16-18”.
Un grado in meno in casa fa risparmiare il 6% di combustibile. Utile anche aerare solo 5 minuti senza lasciare finestre a ribalta aperte, la doccia veloce invece del bagno, spegnere i riscaldamenti se si va in vacanza, chiudere le tapparelle di notte e non coprire i radiatori.