Mondo

Crisi Ucraina: prezzi a livelli record

Gas, petrolio, alluminio, ma anche grano e cereali vengono scambiati a livelli record. Le considerazioni di Pascal Lamy, ex direttore dell’Organizzazione mondiale del commercio

  • 3 marzo 2022, 20:35
  • 20 novembre, 18:32
02:10

SEIDISERA del 03.03.2022 - L'intervista di Tomas Miglierina a Pascal Lamy

RSI Info 03.03.2022, 19:11

  • keystone
Di: SEIDISERA/ Tomas Miglierina 

Per il secondo giorno consecutivo i prezzi del gas naturale sui mercati hanno sfondato livelli record, i prezzi sono ormai 10 volte quello che erano all’inizio del 2021. E non c’è solo il gas: dal petrolio, all’alluminio, passando per grano e cereali. Il commercio mondiale è in tempesta.

Il corrispondente RSI a Bruxelles, Tomas Miglierina, ne ha parlato con l’ex direttore dell’Organizzazione mondiale del commercio, Pascal Lamy, chiedendogli per prima cosa se sia rimasto colpito dalle sanzioni occidentali, riprese persino dalla Svizzera.

"Assolutamente sì. Siamo in una situazione eccezionale. Se questo sia un precedente non lo so, ma la reazione occidentale è stata all’altezza di questo sconvolgimento che è l’aggressione russa all’Ucraina. Ci sono peraltro ancora margini di manovra. Il fatto che la Svizzera abbia deciso di riprenderle non mi stupisce, ma è stato molto rapido. Prova qualcosa che ho sempre pensato: e cioè che la Svizzera è un Paese europeo, di giorno, anche se la notte sogna di non esserlo".

Vent’anni fa si diceva: bisogna aprire al commercio mondiale con Paesi come la Russia, o la Cina, perché con le merci e i servizi viaggeranno anche le idee, occidentali, ci sarà una democratizzazione. Non pensa che sia stato un errore?

"No, non penso. Ho partecipato a questo processo. Ho negoziato, quando ero commissario europeo, con il signor Putin, un accordo sulle tariffe di accesso all’OMC. Penso che l’idea rimanga giusta. È semplicemente che il signor Putin è cambiato. Il Putin che vedo alla TV lanciare quella che lui chiama un’operazione speciale e quello con cui discutevo nel 2004 non sono gli stessi".

È immaginabile poter tornare indietro, oppure queste sanzioni, questa crisi, avranno un impatto strutturale sul commercio mondiale?

"Penso sia troppo tardi per dirlo: gli scambi internazionali sono regolati dalla tecnologia, dai prezzi relativi, dalle politiche pubbliche. Non credo affatto che ci stiamo de-globalizzando, anche se ci sono Paesi come la Cina che sono meno aperti perché aumentano sempre più la loro produzione nazionale e il loro valore aggiunto nazionale. La globalizzazione cambia, ma non stiamo andando verso la deglobalizzazione".

Correlati

Ti potrebbe interessare