Le associazioni padronali hanno dichiarato per la prima volta di accettare il progetto del Consiglio di Stato ticinese in materia di salari minimi.
Tale disponibilità è stata resa nota dinanzi alla commissione della Gestione, che ha trattato martedì la legge d'applicazione dell'iniziativa popolare accolta in Ticino nel giugno del 2014. La proposta del Governo, a dipendenza dei rami economici, prevede una forchetta che va da 18,75 franchi fino a 19,25 franchi all'ora.
"Abbiamo deciso, seppur con qualche confronto interno piuttosto acceso, che la proposta del Consiglio di Stato debba essere mantenuta, che non vada ritoccata verso l'alto e che si introducano se del caso alcuni piccoli correttivi per tener conto di alcune esigenze emesse dal settore economico", ha dichiarato alla RSI il presidente dell'AITI Fabio Regazzi.
Sul versante sindacale, tuttavia, le posizioni restano in genere immutate circa l'esigenza di un importo superiore alla proposta dell'Esecutivo. Il dossier passa intanto all'esame della Sottocommissione lavoro.
QUOT/CSI/ARi
CSI 18.00 del 30.01.2018 - Il servizio di Francesca Calcagno
RSI Info 30.01.2018, 21:37
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