Neuchâtel è il primo cantone in Svizzera ad avere un salario minimo. Il Tribunale federale ha dato l’ultimo via libera alla legge che fissa a 20 franchi l’ora l’ammontare della remunerazione più bassa elaborata per concretizzare la volontà espressa dal popolo neocastellano nel 2011. Mon Repos ha respinto il ricorso inoltrato dal padronato e dalle organizzazioni economiche che lamentavano la violazione della libertà economica e del diritto federale.
Per i massimi giudici la misura di politica sociale è giustificata dalla volontà di evitare che ci siano persone che, pur lavorando, debbano ricorrere agli aiuti pubblici. Inoltre, l'importo 3’467 franchi mensili, per una settimana lavorativa di 40 ore, è ritenuto abbastanza basso da non compromettere la libertà economica.
La sentenza sul caso di Neuchâtel era attesa da tempo in diversi cantoni, tra cui il Ticino dove il principio del salario minimo è stato approvato alle urne nel giugno 2015. Ora Consiglio di Stato e Parlamento hanno un elemento importante in più per tradurre in pratica l’iniziativa "Salviamo il lavoro in Ticino" lanciata dai Verdi per lottare contro il dumping.
Diem/ATS