Si situano tra i 18,75 e i 19,25 franchi all’ora le soglie proposte dal Consiglio di Stato ticinese contenute nel messaggio, presentato mercoledì a Bellinzona, che riguarda la legge sul salario minimo. Mensilmente, la forchetta spazia da 3’372 franchi ad un massimo di 3’462.
Non si propone un salario minimo unico, ma differenziato per i 77 rami economici. Verrà calcolato all'interno dei due limiti indicati, applicando la percentuale del 55% al valore mediano nazionale per settore economico. Fanno eccezione i salari in Contratto collettivo di lavoro, gli impieghi nell'agricoltura e le persone in formazione.
La soluzione, che toccherà 10'000 lavoratori, è stata definita dal direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Christian Vitta, “sostenibile e equilibrata”.
La legge, che è l'applicazione dell'iniziativa dei Verdi "Salviamo il lavoro in Ticino", approvata dal popolo nel 2015, prevede un periodo transitorio di tre anni per l'adeguamento dei salari.
Quot/Red.MM.