Gianluca, 28 anni, è italiano, lavora in una ditta di Naters in Vallese e nel 2018 ha terminato la formazione di lattoniere, che per via della lingua ha svolto a Bellinzona. Il suo non è un caso unico, perché seguono un apprendistato in Ticino "più di un centinaio di grigionesi provenienti soprattutto dalle valli italofone, ma anche qualche lucernese, un bernese, un paio di zurighesi e una decina di vallesani", come risponde Paolo Colombo, direttore della Divisione della formazione professionale.
CSI 18.00 del 22.09.2019 L'esperienza di Gianluca, formato fra due cantoni
RSI Info 21.09.2019, 20:00
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Questo grazie a un accordo intercantonale volto a razionalizzare l'offerta formativa. Di principio il Ticino incita chi si forma in Ticino a lavorarci, anche perché l'offerta è vasta con oltre 100 professioni, ma ci sono anche eccezioni di nicchia, come quella dei costruttori di strumenti musicali. "Stiamo facendo riflessioni per promuovere la mobilità di studenti e apprendisti", spiega ancora Colombo, "per cogliere opportunità fuori cantone ma anche per accogliere giovani da altri cantoni nell'interesse anche dell'italianità nel nostro paese". Chi viene accolto non causa costi particolari, perché non sono necessari più classi o aule e inoltre l'accordo prevede il versamento di un contributo.