Via libera ai conti ticinesi: il Gran Consiglio ticinese ha approvato martedì sera, ma non senza critiche, i conti del cantone per il 2019, che si chiudono con un avanzo di 60,3 milioni di franchi, con con 43 voti favorevoli e 30 contrari.
Tema centrale delle discussioni, e non poteva essere altrimenti, è stata la pandemia di coronavirus e le conseguenze che ha avuto e avrà sui conti e sulla progettualità del Cantone, considerato che l'ultimo "preconsuntivo" (rendiconto intermedio) prefigura per il 2020 un disavanzo di 269,5 milioni di franchi.
I toni si sono poi accesi anche quando è toccato discutere del Dipartimento delle Istituzioni. In particolare il fronte rosso-verde ha sollevato la questione della politica restrittiva in materia di permessi per stranieri, così come la recente bocciatura - da parte del Consiglio della magistratura - di cinque procuratori pubblici su 20. Su quest'ultimo punto il direttore del dipartimento Norman Gobbi non ha risposto, sottolineando la competenza del Parlamento nelle procedure di nomina.
Sui permessi il direttore del DI si è invece limitato a ribadire che non c'è stata né illegalità né arbitrarietà: "Le leggi hanno dei margini, più aperti o rigorosi". Una spiegazione esaustiva l'ha invece rimandata a giovedì, quando risponderà ad alcuni atti parlamentari in merito.
SÌ ai conti dello Stato 2019
RSI Info 22.09.2020, 04:00
Il Gran Consiglio fa i conti
Il Quotidiano 21.09.2020, 21:59