Ticino e Grigioni

Argo 1, la CPI e le vacanze dei consiglieri

Ecco la risposta alla domanda che scotta sull’allusione di Sansonetti alla commissione d'inchiesta del Gran Consiglio ticinese

  • 18 novembre 2018, 20:00
  • 22 novembre, 23:44
02:51

Argo 1, la CPI chiede chiarimenti

Il Quotidiano 18.11.2018, 20:00

Di: (m.h.) 

Sono bastate poche righe, forse lo scrupolo di verificare un’allusione, per far tornare in auge il caso Argo 1 e lasciar ventilare i mai confermati sospetti su presunte “liasons dangereuses” dei Consiglieri di Stato. Queste righe le ha indirizzate ai membri dell’Esecutivo la Commissione parlamentare d’inchiesta.

"Onorevole, Lei ha trascorso giorni di vacanza con i responsabili di una ditta di sicurezza a cui sono stati attribuiti mandati dal Cantone?". La curiosità, anzi l’interrogativo è stato chiesto per iscritto mercoledì dalla CPI che dal novembre 2017 sta indagando sulla gestione del settore dell’asilo dopo lo scandalo del mandato milionario ad Argo 1.

Una domanda - rivelata dal Corriere – che i commissari hanno ritenuto di porre dopo i dettagli dei suoi verbali emersi sul Caffè che da qualche numero sta rivelando la versione di Marco Sansonetti. Ad aprile, il discusso titolare dell’agenzia di sicurezza aveva infatti accennato in Commissione a voci di vacanze in Grecia e azzardò l’ipotesi di ferie pagate.

Così, forse per assicurarsi che non si ripetesse in Ticino “uno scandalo Maudet”, a sette mesi da quello che il domenicale ancora oggi chiama “un sasso nello stagno” la CPI ha interpellato tutti e cinque i Consiglieri di Stato.

Un nuovo interrogativo cui stando a nostre informazioni Bertoli, Vitta e Zali hanno già risposto e la domanda ha sorpreso, a qualcuno è sembrata un’irruzione nella privacy e qualcun altro pure una fastidiosa allusione. Beltraminelli non l'ha ancora fatto, vorrebbe parlarne prima con i colleghi ci ha detto, ma il bersaglio del malizioso accenno dell’ex body guard pare essere Norman Gobbi. In Grecia lui non ci è mai stato, ma è nota – anche tra molti deputati – l’amicizia tra il direttore delle Istituzioni e il direttore regionale di Securitas. Un legame cresciuto a militare e precedente l’elezione in Governo e che ha fatto sì che i due, con le rispettive famiglie, abbiano trascorso più di un soggiorno all’estero insieme. L’ultima volta nel 2016 in Spagna. Ma “nessuna vacanza pagatami”, ci ha detto Gobbi, come potrò confermare alla Commissione parlamentare “con fatture o estratti dalla carta di credito”. Il Consigliere leghista risponderà entro domani alla Commissione d’inchiesta, cui assicura "massima trasparenza".

Ma questo legame ha mai favorito Securitas? Non pare. Vuoi per lo storico ruolo di Securitas tra le agenzie di sicurezza, vuoi perché (lista delle commesse pubbliche alla mano) i mandati come nel settore dell’asilo vengono attribuiti da altri dipartimenti. L’unica eccezione il Centro di Rancate dal 2016, ma i due mandati regolarmente passati dal Governo sono l’esito di una procedura di necessità, in virtù di quanto già faceva Securitas su incarico della Confederazione, e poi di un regolare concorso.

Nessuna irregolarità dunque, sebbene sia innegabile come la pubblicazione domenicale della versione di Sansonetti e degli stralci dei suoi verbali non faccia che prolungare gli effetti del Caso Argo e aleggiare dubbi e sospetti sulla gestione dei mandati pubblici.

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