Sono stati tutti assolti. I sindacalisti di UNIA Giangiorgio Gargantini, Vincenzo Cicero e il funzionario sindacale Matteo Poretti non hanno commesso il reato di coazione e questo perché lo sciopero che organizzarono il 25 ottobre del 2021 presso un magazzino comunale di Paradiso non ha mai raggiunto un’intensità tale da adempiere ai criteri che configurano questo reato ovvero l’impedimento di un’azione a causa di violenza o minaccia di grave danno. Lo ha deciso giovedì la Pretura penale di Bellinzona.
Non è quindi stata accolta la tesi del procuratore pubblico Roberto Ruggeri secondo il quale ci sarebbe stata coazione perché i tre sindacalisti avevano “costretto o tentato di costringere i membri del comune di Paradiso a fare “un atto”.
Consisteva nel programmare “un incontro urgente” fra UNIA e il municipio e poi nel costringere il sindaco Ettore Vismara ad andare al magazzino comunale di Pambio Noranco per tentare di sbloccare la situazione e permettere ai dipendenti comunali di tornare lavorare. Come? Bloccando l’accesso al magazzino con tre auto la mattina del 25 ottobre di tre anni fa.
In mattinata
L’udienza è cominciata con due interventi che non si vedono spesso nei nostri tribunali. Il legale di UNIA ha infatti chiesto a due operai comunali (dipendenti di lunghissima data, uno da quasi 40 anni) di raccontare cos’è successo quella mattina. In sostanza il giudice Flavio Biaggi ha cercato di capire la libertà di movimento lasciata dai sindacalisti di UNIA agli operai e l’atteggiamento del sindaco.
I due hanno confermato che i dipendenti (una ventina) erano d’accordo con l’azione sindacale e hanno raccontato che quando il sindaco – citiamo – “è arrivato sbraitando chiamando a sé chi voleva lavorare” – nessuno si è mosso. Hanno anche dichiarato che in caso di urgenze o all’arrivo di ditte esterne il blocco dei cancelli veniva levato. Con i tre sindacalisti il giudice ha invece indagato le modalità di una simile azione sindacale attraverso alcuni precedenti in aziende ticinesi che non sono mai sfociati nel penale.
Ha parlato a lungo l’avvocato Edy Salmina che rappresentava il sindaco (non presente in aula) e che ha fatto una sorta di requisitoria perché neppure il procuratore c’era. La tesi in sostanza era che coazione c’è stata (poco importa se lo sciopero sia legittimo o meno) e che l’azione poteva essere evitata visto che il canale di discussione fra le parti era già aperto.
RG 12.30 del 21.11.2024 - Francesca Calcagno in diretta con Giuseppe Bucci
RSI Info 21.11.2024, 16:57
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