Ticino e Grigioni

Auto spaccatimpani e la Polizia di Lugano sanziona

La lotta contro il rumore stradale passa da nuovi radar, come a Ginevra, da controlli mirati, come in riva al Ceresio, ma anche dal risanamento fonico attraverso l’asfalto fonoassorbente

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Il "rumorometro" sensibilizza ma non può sanzionare

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Di: Stefano Pianca

Ventuno multe per modifiche non conformi. Altrettante per aver rimosso i silenziatori. Sono le infrazioni sanzionate nei primi sette mesi dell’anno dalla Polizia della Città di Lugano nell’ambito della repressione del baccano causato dai mezzi a motore. A queste si aggiungono: 2 infrazioni per “uso irrazionale del motore”; 5 per stato difettoso del veicolo e 7 per casi particolari (ossia non codificati).

È un dato di fatto che negli ultimi anni, l’aumento di veicoli modificati che circolano sulle strade ha portato a un incremento dei disturbi legati al rumore molesto. “Riceviamo frequentemente indicazioni dalla popolazione in questo senso - conferma alla RSI la Polizia di Lugano -. Questo problema non solo compromette la qualità della vita dei residenti, ma rappresenta anche una violazione delle normative vigenti sul traffico e sull’inquinamento acustico, in particolare della Legge sulla circolazione stradale e altre ordinanze”. Per far fronte a questa situazione, le forze di polizia spiegano di aver intensificato i controlli sui veicoli modificati.

I controlli vengono effettuati principalmente nelle aree urbane e nei luoghi notoriamente frequentati dagli appassionati di tuning, soprattutto durante le ore serali e notturne. “Gli agenti - spiega la Polizia di Lugano - si concentrano su veicoli dotati di sistemi di scarico non omologati, modifiche al motore e altri interventi che possono aumentare significativamente il livello di rumore prodotto. Questi controlli prevedono l’utilizzo di strumenti specifici per la misurazione del rumore, come i fonometri, che permettono di rilevare eventuali superamenti dei limiti consentiti”.

Dalla multa fino alla revoca della licenza

Quando un veicolo viene fermato per un controllo, gli agenti verificano la conformità delle modifiche apportate rispetto alle normative. Se vengono riscontrate irregolarità, il proprietario del veicolo può essere sanzionato con multe e, in alcuni casi, il veicolo può essere sequestrato fino al ripristino delle condizioni di omologazione. Oltre alle sanzioni pecuniarie, i conducenti rischiano nei casi più gravi, la revoca della licenza di condurre o il divieto di circolare sul territorio svizzero per gli stranieri.

L’obiettivo principale di questi controlli, continua il nostro interlocutore, “è quello di sensibilizzare i conducenti sull’importanza di mantenere i propri veicoli entro i limiti di legge e di ridurre l’impatto negativo del rumore sull’ambiente e sulla salute pubblica. La collaborazione tra le forze dell’ordine, le autorità locali e la cittadinanza è fondamentale per affrontare efficacemente questo problema e garantire una convivenza armoniosa nelle nostre città”.

I controlli sui veicoli modificati rappresentano, per la Polizia cittadina, “un passo necessario per tutelare la quiete pubblica e promuovere il rispetto delle normative vigenti”.

Asfalto fonoassorbente: posati finora 170 km

Il rumore si può misurare in decibel, ma anche in chilometri. Ed è questa la via imboccata dal Ticino per limitare il fracasso provocato del traffico. “Nella fase prioritaria abbiamo analizzato circa 500 km di strade cantonali in 72 comuni - dice Ennio Malorgio, capo dell’Ufficio cantonale della prevenzione dei rumori - . Di principio dobbiamo intervenire su quelle strade dove il rumore supera i valori limite di legge (ad esempio 60 decibel di giorno e 50 dB di notte in zona residenziale con grado di sensibilità II, ndr). La nostra strategia è di agire principalmente alla fonte attraverso la posa di asfalto fonoassorbente e puntualmente, dove richiesto o opportuno, valutiamo la riduzione della velocità di transito. Sui circa 220 km di strade cantonali dove è prevista questo tipo di pavimentazione ne sono già stati realizzati circa 170 km. Ne mancano ancora una cinquantina”.

Se la città di Ginevra, in collaborazione con la Confederazione, ha testato un radar anti-rumore per sanzionare in modo più efficace chi rompe i timpani negli abitati, a sud delle Alpi si è puntato anche sulla sensibilizzazione. Negli scorsi anni il Cantone ha messo a disposizione dei comuni un “rumorometro”, una sorta di “radar amico” che indica al conducente se sta rispettando il limite di 83 decibel (dB), che corrisponde al rumore di una strada con traffico molto intenso. Il display segnala con la scritta “Rumore!” se l’automobilista o il motociclista sta adottando uno stile di guida molesto. Questa esperienza ha evidenziato che un cattivo comportamento al volante può in parte vanificare gli sforzi per limitare i rumori. “Abbiamo notato che in certi casi non è solo la velocità a giocare un ruolo importante, ma anche lo stile di guida. A livello di emissioni foniche può arrecare molto disturbo chi ad esempio viaggia a 40 km/h in prima senza cambiare marcia”, fa notare il capoufficio.

Anche la Città di Lugano si è recentemente dotata di un rumorometro mobile con un display digitale allo scopo di sensibilizzare l’utenza. L’apparecchio non è al momento omologato per poter comminare delle sanzioni.

L’impatto che penalizza i ripari fonici

Secondo uno studio pubblicato lo scorso ottobre dall’Ufficio di statistica del Cantone Ticino, circa il 25% della popolazione è esposto a immissioni foniche eccessive. Le fonti di rumore si trovano in prevalenza nel fondovalle, dove appunto vive più del 90% della popolazione. “Le zone problematiche - dice Malorgio - sono naturalmente quelle attraversate dagli assi stradali più trafficati. Ma conta anche la densità e la vicinanza degli abitati e da questo punto di vista il problema si pone in particolare nei centri cittadini e negli agglomerati”.

Le soluzioni contro il rumore si sono evolute nel tempo. Da questo punto di vista i ripari fonici, che un tempo erano la classica soluzione, sono oggi decisamente meno adottati all’interno delle località. “Le misure di risanamento fonico devono essere ponderate con tutti i fattori in gioco. È chiaro che dal punto di vista paesaggistico un riparo può essere alquanto disturbante e, oltretutto, per ragioni di spazio non sempre è fattibile. Le misure reputate più efficaci sono quelle alla fonte, come l’asfalto fonoassorbente o la riduzione della velocità. Più efficaci perché a beneficiarne è una porzione di popolazione più ampia”.

Quanto al futuro, la lotta contro il rumore potrà beneficiare del progressivo abbandono dei motori a scoppio. Ma l’asfalto fonoassorbente continuerà ad essere efficace anche con i veicoli elettrici. “Quando una vettura viaggia a velocità costante, a partire dai 25-30 km/h il rotolamento degli pneumatici diventa predominante sul motore. L’elettrificazione può avere invece benefici alle basse velocità”.

Notiziario

Notiziario 18.07.2024, 11:00

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