Dalla scoperta del corpo è trascorsa ormai una decina di giorni, e ancora non si hanno risposte definitive. L’autopsia è stata eseguita, ma bisognerà attendere i risultati degli esami tossicologici per capire come sia morto il 14enne nordafricano ritrovato la sera del 31 marzo lungo il riale che costeggia via Motta, a Balerna, nei pressi del Centro federale di Pasture. Centro che il ragazzo aveva lasciato il 27 marzo, poco prima di mezzanotte.
Al momento c’è un’unica certezza: sia le verifiche medico-legali, sia le indagini svolte dalla polizia giudiziaria hanno escluso l’intervento di terzi. È quanto gli inquirenti ci hanno comunicato ufficialmente mercoledì, senza aggiungere dettagli.
Secondo le nostre informazioni il cadavere giaceva bocconi, e non presentava segni di ferite. Accanto – altro elemento che potrebbe rivelarsi importante – c’era una bottiglia di superalcolici. Nelle immagini della videosorveglianza attiva in zona, inoltre, si vede il giovane camminare da solo; anche se le telecamere non inquadrano il punto esatto in cui è deceduto.
Come detto, molte domande restano aperte. Comprese quelle legate al suo allontanamento dal Centro di accoglienza. Perché il 14enne è potuto uscire in piena notte? E come ci si è mossi dopo la notizia del mancato rientro a Pasture? All’inchiesta, coordinata dalla magistratura dei minorenni, il compito di ricostruire i contorni della vicenda.

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