"Ci consideriamo vittime di una frode organizzata". È un passaggio della presa di posizione con cui il CEO di Belfor (Suisse), Nicola Rüegg, prende posizione sul caso delle truffe assicurative che ha portato la settimana scorsa all'arresto di diverse persone, tra cui i due dirigenti della filiale di Lumino di questa azienda specializzata nella riparazione di sinistri. Nella vicenda, ricordiamo, è implicato anche un impiegato della Sezione della Logistica che è finito in manette per corruzione.
La Belfor AG, che ha sede a Gisikon (Lucerna), annuncia lunedì di aver interrotto, ad inizio maggio e con effetto immediato, i rapporti di lavoro con i due dirigenti della filiale ticinese. Contro l'agire dei due, che sono fratelli, l'azienda si è costituita parte civile. Dal comunicato stampa odierno, emerge che il datore di lavoro era all'oscuro del subappalto di lavori: "È emerso - si legge nella nota - che i due dirigenti locali, oltre ad essere impiegati presso Belfor, sono anche proprietari della Sublimity Management Services LLC di Bellinzona, azienda prestatrice di servizi di manodopera che i due responsabili hanno impiegato come subfornitore attraverso Belfor".
Il sospetto è che "Belfor sia stata truffata dai due ex dipendenti e da Sublimity Management Services LCC attraverso ripetute fatturazioni di prestazioni non fornite". La truffa, continua la nota, "sarebbe stata possibile grazie anche al coinvolgimento di altri ex collaboratori di Belfor che avrebbero eluso sistematicamente i nostri meccanismi di controllo interni".
"Siamo profondamente turbati dalle accuse", ha dichiarato il CEO di Belfor, che ribadisce ancora come tutte le persone sospettate non lavorano più per l'azienda. La mannaia del licenziamento è calata quindi sui due, come si abbatterà verosimilmente anche - come lasciato intendere dal Consiglio di Stato - sull'impiegato della Logistica.