Il Consiglio comunale di Lugano non poteva ridurre le imposte dall'80 al 78% come fatto nel dicembre di due anni fa. Lo ha stabilito il Tribunale amministrativo cantonale che, come anticipato dalla Regione, ha accolto il ricorso presentato da Patrick Pizzagalli contro la decisione adottata nell'ambito della discussione sul preventivo 2018.
"E’ stato riportato l’ordine", commenta alla RSI lo stesso Pizzagalli. La questione dovrà ora tornare in Legislativo affinché adotti una decisione sulla base di un rapporto della commissione della gestione motivato. Ciò che apre una serie di interrogativi di forma e di sostanza riguardanti l'incasso delle imposte da parte dei privati e delle società.
In prima battuta il Consiglio di Stato aveva respinto l'impugnativa che contestava le modalità in cui si giunse alla decisione contraria al parere del Municipio e della commissione, entrambi per il mantenimento dell'80% data la necessità di riequilibrare le finanze. La maggioranza, composta da PLR e PPD, aveva approvato l’emendamento al messaggio promosso dai popolari democratici dato che nei conti era stato previsto l'incasso della tassa sul sacco. La Lega si era astenuta.
CSI delle 18.00 del 22 novembre 2018; il servizio di Christian Gilardoni
RSI Info 22.11.2019, 19:00
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Moltiplicatore Lugano, la diminuzione non era corretta
Il Quotidiano 22.11.2019, 20:00