La società anonima proprietaria dello stabile dove si trovano la sauna e le camere del locale a luci rosse Osteria Ticino ha chiesto un risarcimento di 27'000 franchi per mancata attività al comune di Bodio. Questo in base alla legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici, per la chiusura illegale dell’esercizio avvenuta a inizio ottobre 2014 su ordine del Municipio. A darne notizia oggi, giovedì, è il Corriere del Ticino.
L’agire dell’Esecutivo comunale era infatti stato sconfessato da Consiglio di Stato e Tribunale amministrativo cantonale (TRAM). Il primo, nell’aprile del 2015, aveva sentenziato che la posa dei sigilli era stata abusiva, in quanto “non esistono riscontri probatori” che nello stabile si esercitava la prostituzione. Il TRAM, un anno fa, aveva invece dato via libera al cambiamento di destinazione. Il locale, nel frattempo, è dunque diventato postribolo a tutti gli effetti.
Nei prossimi giorni anche i gestori del locale, scrive sempre il CdT, intenteranno causa e l’importo sarà superiore.
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