A Mendrisio, come ogni anno, si scruterà il cielo e si incroceranno le dita. La speranza, anche se le prime previsioni fanno temere il peggio, è in una meteo migliore rispetto all’anno scorso. Nel 2024 il brutto tempo aveva infatti costretto gli organizzatori ad annullare la sfilata del giovedì santo e il venerdì, per la prima volta, c’era stata una mini-sfilata in chiesa.
La città è in ogni caso pronta, con i trasparenti che adornano le vie del borgo. Ma le novità più significative di questa tradizione vivente patrimonio del’UNESCO vengono dal fronte digitale. La possibilità, introdotta tre anni fa, di iscriversi online per partecipare a una delle due sfilate ha permesso quest’anno di coprire anche le posizioni meno ambite: “Una tradizione vivente che si rispetti evolve con i tempi”, dice ai microfoni del Radiogiornale Gabriele Ponti, presidente della Fondazione processioni storiche. “Nel 2025 abbiamo avuto una grandissima affluenza sulle iscrizioni online. Questo ci ha davvero inorgoglito”. Tra le novità ci sarà una nuova tribuna in Piazza del Ponte, allestita in collaborazione con il Comune di Chiasso, inoltre i biglietti saranno acquistabili sulla piattaforma del Comune di Mendrisio: prenota.mendrisio.ch.
Resta obbligatoria una prova in presenza, ma non sono più così importanti il giro delle scuole e il porta a porta per trovare i 270 figuranti del giovedì santo e gli 800 del venerdì santo. Nessun problema neanche dal punto di vista economico, con un budget che supera i 300’000 franchi. E anche la polemica attorno alle facce dipinte di nero per i mori sembra essersi placata. Sfileranno, e in merito ai possibili ricorsi paventati negli scorsi mesi, Ponti osserva che “per noi quest’anno non è un tema e non abbiamo avuto nessuna informazione in merito”.