Roberto Ponti, sindaco di Brissago, non nasconde la sua apprensione sul fatto di sangue avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, dove un 38enne dello Sri Lanka — ospite di una struttura d'accoglienza per richiedenti l'asilo e rifugiati gestita dal Soccorso operaio — è morto raggiunto dagli spari di un giovane agente della polizia cantonale, intervenuta a causa di una lite (vedi articoli correlati). "Sono dispiaciuto e preoccupato", ha detto ai microfoni della RSI (ascolta l'audio). "Queste situazioni allarmano tutta la cittadinanza".
Gli ospiti della palazzina non hanno mai dato problemi di sorta, ha precisato Ponti, e non si vedevano neanche molto in paese. Qualche dubbio, però, lo solleva: "Non abbiamo una polizia comunale (siamo sotto Ascona), il confine è vicino e non è sorvegliato nell'arco delle 24 ore. Un posto così discosto come il nostro comune è davvero il luogo ideale per collocare una struttura del genere?".
Dubbi che lunedì — durante la seduta di Municipio — proporrà di indirizzare anche al Cantone e al Soccorso operaio svizzero, che gestisce gli appartamenti su mandato cantonale. Intanto non è ancora chiaro se gli ospiti fossero tecnicamente dei richiedenti l'asilo, perché nel centro sono collocate persone la cui procedura si è conclusa con esito positivo. Ovvero, nei casi in cui o vi è un'ammissione provvisoria oppure è stato riconosciuto lo statuto di rifugiato.
Le indagini proseguono
Gli inquirenti, martedì, interrogheranno gli altri due poliziotti della cantonale che erano sul posto insieme con i colleghi, mentre ci vorranno ancora alcune settimane per avere i risultati della scientifica.
CSI dell'08.10.17; il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 08.10.2017, 20:05
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RG 08.00 del 09.10.17 - Il servizio di Pervin Kavakcioglu
RSI Info 09.10.2017, 10:32
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CSI/px