Ticino e Grigioni

Caccia alta, quasi tutte le prede in crescita

Favorita anche dalla meteo, in Ticino la stagione 2023 ha visto più catture di camosci, cervi e caprioli, in flessione solo il cinghiale – Una trentina le infrazioni, otto le patenti ritirate

  • 2 ottobre 2023, 11:45
  • 2 ottobre 2023, 21:26
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"Binocolate" produttive in questa stagione di caccia

  • archivio TI-Press
Di: dielle

In Ticino la caccia alta, che si è chiusa il 26 settembre per un totale di 20 giorni di apertura, ha visto all’opera 1’761 cacciatori. Lo rende noto l’Ufficio caccia e pesca cantonale (UCP), che sottolinea come la stagione ha avuto delle condizioni meteorologiche in parte favorevoli, che hanno portato anche all’aumento di quasi tutte le catture delle specie cacciate. 

Per quanto riguarda il camoscio, nel 2023 ne sono stati uccisi 612 (328 maschi adulti, 184 femmine adulte e 100 anzelli dell’età di 1.5 anni), mentre nel 2022 il totale era stato di 511. Un aumento che le autorità spiegano con il giorno in più di cattura diretta al maschio. “La quota raggiunta quest’anno è comunque inferiore al piano di abbattimento di 800 capi” si legge nella nota. 

La caccia alta non centra gli obiettivi

Il Quotidiano 02.10.2023, 19:36

Anche le catture di cervi, la preda più ricercata nella caccia alta, sono aumentate a 1’802 (1787 nel 2022). In totale sono stati uccisi 865 maschi, 680 femmine e 257 cerbiatti. Anche in questo caso, l’UCP segnala che non è stato raggiunto l’obiettivo del piano d’abbattimento, e verrà pertanto aperta anche la caccia tardo autunnale (15 ottobre-3 novembre).

Di caprioli ne sono invece stati catturati 434 (314 l’anno scorso), di cui 262 maschi e 172 femmine. “Come per il camoscio, anche in questa specie, l’aumento dei prelievi è da imputare all’apertura del secondo giorno di cattura diretta al maschio” scrive l’UCP.

Il numero dei cinghiali prelevati è l’unico che mostra una flessione (601 a fronte dei 740 del 2022), ma si tratta di un dato atteso “tenuto conto dell’importante prelievo effettuato durante la nuova caccia estiva nei mesi di giugno e di luglio 2023”. Di tutti i capi, 22 sono stati confiscati perché avevano tassi di presenza di cesio 137. In tutto, da inizio 2023, tra guardacampicoltura, caccia estiva e caccia alta da inizio 2023 sono stati uccisi 2’123 cinghiali, a fronte dei 1’208 del 2022. “Un dato molto positivo nell’ottica della prevenzione dei danni e della prevenzione alla peste suina africana (PSA)” scrive l’UCP.

Infine, i dati relativi alla marmotta, saranno disponibili solo dopo il rientro dei Fogli di controllo.

150 autodenunce e otto ritiri patente

L’UCP scrive pure che complessivamente la caccia alta 2023 si è svolta in modo corretto. Si segnalano poco più di 150 autodenunce, una trentina d’infrazioni minori e otto casi di ritiro della patente di caccia per violazioni particolarmente gravi, ad esempio la grave mancanza di rispetto delle regole di sicurezza o l’esercizio venatorio in bandita.

Notiziario delle 17:00 del 22.09.2023

Notiziario 22.09.2023, 17:16

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