Il costo dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani applicato dall'Azienda cantonale dei rifiuti scenderà da 160 a 150 franchi a tonnellata (IVA esclusa) nel 2022. Lo ha deciso il Consiglio di Stato. Nel 2010, all'entrata in funzione dell'impianto di Giubiasco, era di 175 franchi e questa è la seconda riduzione in tre anni. La consente il rincaro dell'elettricità: il termovalorizzatore ne produce (così come calore) e questa voce di bilancio è destinata a crescere e quindi a compensare le minori entrate con i rifiuti.
La tassa sul sacco potrà essere ridotta
La conseguenza del ribasso annunciato - scrive il Dipartimento del territorio in un comunicato diffuso lunedì - è che i Comuni potranno a loro volta diminuire la tassa sul sacco "a beneficio dei cittadini".
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Il prezzo per quello di 35 litri dovrà fissarsi fra un minimo di 0,90 e un massimo di 1,20 franchi (ora 0,95 e 1,25), mentre l'importo per gli altri volumi andrà adeguato proporzionalmente. Chi già rientra nella forchetta non sarà però costretto ad adattare i prezzi, come spiega Mauro Togni, capoufficio rifiuti e siti inquinati. È il caso di Lugano, dove il sacco da 35 litri costa oggi 1,10 franchi, mentre una diminuzione di (almeno) cinque centesimi sarà per esempio inevitabile a Locarno e Bellinzona, dove i cittadini ora pagano il massimo consentito.
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