La scomparsa venerdì di Padre Callisto, all’età di 80 anni, ha suscitato una forte commozione nella Svizzera italiana. Una commozione vera, che si può leggere sui giornali, ma in particolare sui social media dove politici, ma soprattutto la gente comune, ha voluto rendergli omaggio. Ognuno a suo modo, con le sue parole.
I quotidiani dedicano alla morte del frate cappuccino ampio risalto, dedicando anche approfondimenti e riflessioni. Claudio Mésoniat, sul Giornale del Popolo, scrive: “Secondo me padre Callisto è stato un dono per la Chiesa ticiniese. Se devo cercare di descrivere il suo tipo di carisma mi vengono subito in mente un paio di immagini usate dal Papa Francesco. Quella della Chiesa che oggi deve rendersi conto di essere un spedale da campo…; e la parabola della pecorella smarrita: gli uomini di Chiesa devono rendersi conto che delle 100 del gregge sono 99 le pecorelle che si sono smarrite, e che non ha molto senso stare a “pettinare” l’unica rimasta”.
Anche Matteo Caratti, su LaRegione, ha voluto lasciare un suo ricordo e scrive: “Ci ha lasciati una personalità colta, popolare e impegnata nel sociale che ha vissuto in modo pieno e generoso, mettendo a disposizione degli altri i suoi preziosi talenti fino all’ultimo. Un aspetto che lo ha distinto da tanti uomini di fede è stata la sua capacità di trasformare in vari ambiti il suo credo religioso in impegno civile al fronte. Anche a costo di trovarsi in minoranza".
Pure Carlo Silini, sul Corriere del Ticino, ha voluto dedicare una sua riflessione e scrive: “Chi ha conosciuto padre Callisto lo ricorda sorridente dentro il saio da cappuccino, curioso, attivo, propositivo, aperto al dialogo. Che lo si voglia considerare come semplice parroco o come studioso di bibliografia, Callisto è stato una delle personalità più in vista del cantone. Si poteva essere d’accordo con lui o meno, ma anche chi non ne ha condiviso le battaglie dentro e fuori dalla Chiesa, gli riconosce un’energia pionieristica nel provare piste poco battute e un coraggio umano ed ecclesiale notevole nel dire forte la propria opinione anche quando non collimava con quella ai vertici della Chiesa.”
Anche il consigliere di Stato ticinese Paolo Beltraminelli ha voluto ricordare, a suo modo, l’affetto e l’importanza di padre Callisto e su Facebook scrive: “Momento di grande tristezza, se n'è andato,dopo aver lavorato fino all'ultimo, Padre Callisto, un amico che conoscevo già dall'infanzia, dai monti di Daro, dalla chiesetta di Malmera, era malato da tempo. Molti meglio di me ricorderanno questo frate sui generis, che tanto ha fatto per avvicinare la gente alla fede”.
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Alcuni ritratti di Padre Callisto