Ticino e Grigioni

Camorino: il messaggio in agosto

Il DSS e il DI hanno quasi ultimato il documento sulla nuova struttura che sostituirà il Centro di Paradiso e il bunker nel comune bellinzonese

  • 17 luglio 2020, 20:14
  • Ieri, 18:56
05:13

CSI 18.00 del 17.7.2020 - Il servizio di Francesca Calcagno

RSI Info 17.07.2020, 19:53

  • ©Tipress
Di: CSI/FrC 

I due dipartimenti interessati dal progetto, il Dipartimento della Sanità e della Socialità (DSS) e quello delle Istituzioni (DI) intendono elaborare il messaggio all'attenzione del Consiglio di Stato entro metà agosto. Con diversi mesi di ritardo, dovuti, ci è stato detto, ad approfondimenti necessari. Il Parlamento dovrebbe dunque potersi esprimere sul credito di costruzione in autunno.

Del nuovo centro polivalente di Camorino si parla da tempo. Il progetto elaborato è stato presentato nel febbraio del 2019. È stata decisa, ed è prevista, la costruzione di uno stabile modulabile che possa sostituire gli attuali centri di Camorino (il bunker) e quello di Paradiso ormai vetusto. Non solo, lì entreranno anche servizi di protezione della popolazione.

Il limbo di chi si trova in "aiuto d'urgenza"

Un giovane ospite del centro cantonale per richiedenti l'asilo di Paradiso (un uomo di origini marocchine di 33 anni) tenta il suicidio; pochi giorni dopo nel centro di Camorino due giovani uomini (un ragazzo marocchino di 25 anni e un iraniano di 38) litigano e spunta un coltello. Vicende drammatiche, emerse nelle scorse settimane che riportano alla luce la complessa situazione di chi, per decisione definitiva, deve lasciare la Svizzera ma non può venir rimpatriato. I NEM e i richiedenti l'asilo respinti. Per questa categoria particolare di migranti, i limiti della politica d'accoglienza, si fanno sentire. "È chiaro che dal punto di vista umano sono situazioni molto difficili, la Confederazione non ci permette di autorizzare queste persone a svolgere dei lavori veri e propri, abbiamo dunque le mani legate. Ci sono però, qualora la persona volesse partecipare, dei programmi di aiuto al rientro", ha spiegato alla RSI la capo sezione del sostegno sociale della Divisione dell'azione sociale e delle famiglie del DSS Cristina Oberholzer Casartelli. Ascolta l'approfondimento delle Cronache della Svizzera Italiana.

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