Ticino e Grigioni

Campo Marzio, si riparte

Quasi ultimata la seconda fase del futuro polo congressuale-alberghiero di Lugano

  • 5 gennaio 2017, 20:19
  • 8 giugno 2023, 02:47
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Messaggi preso sui banchi del Consiglio comunale

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Si riparte con la riqualifica dell’area del campo Marzio. Dopo quasi quattro anni di stop, il Municipio di Lugano ha infatti praticamente ultimato i due messaggi che daranno il via alla seconda fase di progettazione del polo congressuale-alberghiero, strategico per la città. L’Esecutivo ha precisato spazi e contenuti del nuovo polo: in tutto un’area di 28'000 metri quadrati.

“Vorremo un palazzo dei congressi per poter ospitare fino a 1'000-1'500 persone”, ha spiegato ai nostri microfoni Cristina Zanini Barzaghi, titolare del dicastero Immobili, aggiungendo: “Abbiamo confermato l’esigenza di avere un nuovo parco pubblico, un albergo con circa 200 stanze e un autosilo, per il quale abbiamo definito il numero dei parcheggi”.

Rispetto alla prima fase il numero di posteggi è stato quasi dimezzato: da 600 a 350. Quello che non è cambiato è invece l’importanza strategica del turismo congressuale per la città: “Lugano – spiega il sindaco Marco Borradori - è una delle città meglio posizionate in Svizzera per ospitare congressi, che già vengono organizzati. Ma se vogliamo mantenere la nostra posizione e migliorarla occorre fare un passo avanti rispetto all’attuale palazzo dei congressi”.

Sono per il momento sette i gruppi di investitori privati che si sono fatti avanti ma che ora dovranno rivedere i progetti. Anche perché il polo congressuale avrà pure una parte residenziale. Una parte inizialmente non prevista ma proposta da quasi tutti gli investitori che potrà coprire al massimo il 35% della superfice edificabile e che necessita di una modifica del piano regolatore.

“Il privato vuole trarre un profitto da operazioni del genere”, aggiunge Borradori. “È passato del tempo ma abbiamo definito i meccanismi affinché la città possa realizzare un progetto con investimenti pubblici limitati”. Un progetto da oltre 100 milioni di franchi che ha reso necessario un partenariato pubblico-privato.

Lugano, tuttavia, ha messo dei paletti: “Desideriamo dare qualità all’architettura e all’urbanismo del comparto e i contenuti pubblici dovranno essere seguiti dalla città”, ha spiegato ancora Zanini Barzaghi.

Nelle prossime settimane i messaggi giungeranno sui banchi del Consiglio comunale che per la prima volta potrà prendere posizione. L’obiettivo è dare il via al cantiere nel 2020.

Quotidiano/Red.MM

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