La Federazione svizzera delle comunità israelite (FSCI) ha sporto denuncia contro Liliane Tami, candidata alle elezioni comunali a Capriasca. L’accusa mossa è quella di violazione della norma penale contro il razzismo, in relazione a un’intervista concessa a TeleTicino nella quale ha rilasciato dichiarazioni negazioniste in merito alla Shoah, sostenendo per esempio che la cifra di 6 milioni di ebrei uccisi è fondamentalmente gonfiata e che si tratta di un numero simbolico.
L'organizzazione mantello delle comunità ebraiche – si legge in un comunicato – “considera le affermazioni fatte (…) come negazione e grave banalizzazione della Shoah, che sono considerate un reato penale ai sensi della norma penale contro il razzismo di cui all’articolo 261bis CP”.
La vicenda
Il nome della candidata al Municipio è balzato agli onori della cronaca dopo che il Corriere del Ticino ha reso nota la sua partecipazione, nel 2016, ad un raduno di estrema destra a Milano. Per questo episodio venne accusata di apologia del fascismo in Italia nel 2019, ma fu poi assolta. Il tribunale aveva tuttavia ritenuto - ricorda l'FSCI - che l’adunanza avesse "indiscutibilmente" avuto un carattere fascista e nazionalsocialista. In relazione all'evento, in rete circola anche un video che mostra Liliane Tami con il braccio alzato gridando ripetutamente il motto nazista “Sieg Heil!”, il tutto mentre indossa una divisa delle SS. Tami, sulla stampa, non ha mai nascosto le sue simpatie per il nazionalsocialismo. Il suo nome compare sulla lista dell’UDC, partito che nel frattempo ha preso però le distanze dalla donna ritirandone apertamente il sostegno. Presa di posizione che non ha tuttavia effetto sulla sua candidatura, poiché le liste sono definitive e quindi il suo nome non può essere stralciato.