È salito a sei il numero degli indagati nella vicenda delle fatturazioni fittizie alla Carità di Locarno. Dopo il vice-primario e i due capiclinica che effettuavano le operazioni per conto suo, sotto inchiesta sono finite anche tre segretarie del reparto di chirurgia (due delle quali tuttora alle dipendenze della Carità).
Le accuse sono quelle di complicità in truffa e in falsità in documenti. Le tre impiegate sono state sentite pochi giorni fa dal procuratore Andrea Pagani. “Seguivamo le direttive del vice-primario – hanno spiegato. Ci diceva di emettere le fatture a suo nome, lasciandoci intendere che tutto fosse in regola.” Dichiarazioni confermate dal medico stesso.
Da parte delle segretarie, insomma, non ci sarebbe stata la consapevolezza dell’illecito. Né avrebbero inoltre potuto averla, a causa della complessità del sistema di fatturazioni utilizzato dall’ente ospedaliero. Per loro non è quindi da escludere un decreto d’abbandono.
Francesco Lepori
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