“Ottimisti? Siamo realisti. È stato comunque un incontro costruttivo”. Queste, in sintesi, le dichiarazioni rilasciate alla RSI dal presidente del Governo ticinese Christian Vitta, al termine dell’incontro odierno sui danni in Vallemaggia con il consigliere federale Albert Rösti. E intanto la RSI è in grado di fornire un aggiornamento sulla conta del disastro.
Lo scorso dicembre il Consiglio federale aveva parlato di aiuti dalla Confederazione per 7,5 milioni di franchi, scatenando il malcontento dei Comuni più colpiti dall’alluvione. Malcontento che è stato portato venerdì direttamente a Berna da una delegazione composta, oltreche da Vitta, dal direttore del Territorio Claudio Zali e dai sindaci di Cevio, Wanda Dadò, e di Lavizzara, Gabriele Dazio.
Al termine della discussione, durata circa un’ora, con il capo del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), la porta non sembra essere del tutto chiusa. “Abbiamo presentato nel dettaglio quali sono le nostre attese e da parte del consigliere federale c’è stata apertura nell’approfondire le cifre e le possibili vie da trovare per rispondere meglio alle attese del Canton Ticino. Adesso dobbiamo attendere questi approfondimenti”, ha aggiunto Vitta.
La cifra di 7,5 milioni di franchi annunciata da Berna dovrebbe tuttavia superare i 10 milioni. Questo perché le stime dei danni calcolati ad agosto dal Cantone sono in continuo aggiornamento. Dalle nuove cifre, che emergono da un servizio di Falò che andrà in onda martedì prossimo, risulta che il maltempo ha provocato danni per oltre 77 milioni di franchi, privati esclusi, di cui 40 a carico del Cantone. La conseguenza diretta è che aumenta la partecipazione da parte della Confederazione sulla base del 35% fissato per legge.
Dalla conta dei danni visionata dalla RSI emerge anche che quasi 10 milioni di franchi sono riferiti a Cevio (l’importo relativo a Fontana non è ancora quantificabile); oltre 22 milioni riguardano Lavizzara. A carico dei due comuni, esclusi i sussidi, rimangono quasi 6 milioni per Cevio, oltre 14 milioni per Lavizzara.
L’aiuto federale - per legge - è destinato ad opere di protezione danneggiate (come per esempio interventi di protezione contro le piene o contro le cadute di pietre). Non per i danni ad altre infrastrutture, come a quelle per la fornitura di acqua o per il trattamento delle acque di scarico. Ed è anche da questo che nasce la delusione degli amministratori della valle.
Nel frattempo, ed è notizia degli scorsi giorni, entrambi i comuni toccati dal disastro della scorsa estate si sono visti costretti ad innalzare il proprio moltiplicatore comunale. Cevio è passato dal 90 al 94% per le persone fisiche, alzandolo al 113% invece per le persone giuridiche, mentre Lavizzara salirà di 5 punti arrivando a quota 95%. E se la situazione non dovesse cambiare ha spiegato il sindaco Dazio, nel giro di cinque anni il capitale proprio verrà azzerato.
La caserma dei pompieri di Prato risorge
In tema ricostruzione, dalla Lavizzara, arriva notizia di un progetto unico nel suo genere. Riguarda la caserma dei pompieri di Prato Sornico, che fu sommersa dal fango durante l’alluvione di fine giugno. Risorgerà grazie a un capannone, oggi a Berna, che dovrà essere pensionato perché al suo posto sorgerà una scuola. Questa hall sportiva era finita sul mercato del riutilizzo. E Lavizzara se l’è aggiudicata per 25’000 franchi, regalati da una fondazione. In questa prima vita è stato una palestra da beach volley. In Ticino potrà avere una seconda vita, con tanto di uffici e sala comando. Prima però verrà smontata pezzo per pezzo. Il grosso dei lavori verrà fatto alla fine di marzo. Il servizio al Quotidiano.
Vallemaggia a Berna per il maltempo: "almeno ci hanno ascoltati"
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Un capannone per i pompieri di Prato Sornico
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