Ticino e Grigioni

Caro-affitti, è davvero colpa dell'inflazione?

Gli immobiliaristi si giustificano con l'aumento delle materie prime. Gli inquilini sostengono, però, che il dato dei rincari si ripete a ogni rilievo

  • 5 gennaio 2023, 05:48
  • 11 settembre 2023, 12:01

Aumentano gli affitti, soprattutto in Ticino

SEIDISERA 04.01.2023, 19:18

  • Ti Press
Di: SEIDISERA

Gli affitti e i prezzi degli immobili in Svizzera sono aumentati durante il 2022: una tendenza che preoccupa gli inquilini. I rincari sono stati registrati soprattutto nel mese di dicembre, con un aumento medio del 1,1%. Secondo uno studio pubblicato ieri, mercoledì, la crescita media annuale è stata invece del 4%. E particolarmente toccato è il Canton Ticino.

In un anno l'aumento dei prezzi degli immobili (al momento vuoti) è salito. In franchi svizzeri si traduce mediamente con un passaggio da circa 260 franchi per metro quadrato a 270 franchi per metro quadrato. Lo rende noto mercoledì lo studio della società di elaborazione dati SMG. In Ticino l'aumento è stato dell'8,4%, il tasso più alto in Svizzera (e ben superiore alla media). La RSI ha sentito in proposito Alberto Montorfani, segretario di SVIT Ticino, che rappresenta gli immobiliaristi e Adriano Venuti, presidente per la Svizzera italiana dell'Associazione degli inquilini (ASI).

Secondo Montorfani l'aumento dei costi "è dovuto all'inflazione, all'aumento delle materie prime, per cui sia gli immobili nuovi che quelli risanati per essere posti sul mercato hanno subito costi aggiuntivi. Motivo per il quale i proprietari sono "costretti" a recuperare questi aumenti di costi sull'affitto".

Perché, proprio in Ticino, c'è questo aumento particolare?

"I dati riflettono un mercato particolare sulla base delle inserzioni in internet. Il Ticino è un Cantone piccolo, può darsi che anche semplicemente la messa in commercializzazione di 10 o 20 appartamenti per un edificazione nuova con i prezzi un po' più alti, faccia variare molto le medie", sostiene Montorfani.

Adriano Venuti, presidente per la Svizzera italiana dell'associazione degli inquilini, non nasconde una certa preoccupazione. "È vero che in questo momento il dato si riferisce a quel 2% circa di appartamenti messi in locazione attualmente, però è un dato che si ripete a ogni rilievo". Venuti ipotizza che l'aumento considerevole sia dovuto alla diminuzione dello sfitto. Però, aggiunge, "è un dato costante quello dell'aumento e questa volta l'aumento è molto più sostanzioso del solito".

Per quanto riguarda invece gli attuali contratti d'affitto, l'inflazione rimane alta. I tassi ipotecari sembrerebbero destinati ad aumentare. Cosa aspettarsi in futuro?

"Se si modifica il famoso tasso ipotecario di riferimento (che adesso è fermo all'1,25% da ormai tantissimo tempo), quei locatori che avessero ridotto le pigioni degli appartamenti quando questo tasso si era ridotto, adesso potrebbero aumentarlo, ed è il 3%, grosso modo", dice Alberto Montorfani.

Non sarà però un cambiamento dall'oggi al domani e non può essere tacito.

"Visti i termini di preavviso per farlo, l'aumento può valere solo dopo la scadenza del contratto, quindi nel momento in cui il contratto si rinnova", sottolinea Adriano Venuti. In ogni caso, l'associazione degli inquilini raccomanda sempre una verifica presso i loro uffici.

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