Ticino e Grigioni

Caso Corti, giallo sulle dimissioni

Prima di lasciare la procura avrebbe sondato la possibilità di una buonuscita o di un altro impiego. Ma lui nega.

  • 17 gennaio 2017, 20:00
  • 8 giugno 2023, 03:08
Nicola Corti

Nicola Corti

Sul cosiddetto “caso Corti” emergono nuovi dettagli. Prima di lasciare il ministero pubblico lanciando pesanti accuse ai suoi vertici, in cambio delle dimissioni (a cui era stato invitato) Corti avrebbe cercato una contropartita. Nell’aprile scorso incontrò il consigliere di Stato ticinese Norman Gobbi, con cui avrebbe sondato sia l’ipotesi di una buonuscita, sia la possibilità di un altro impiego al Dipartimento istituzioni.

“Avrebbe” perché Corti, da noi interpellato, smentisce seccamente: “Domandai di vedere Gobbi, sì, ma per sapere se era a conoscenza di problemi tra me e una frangia della polizia – ci ha spiegato al telefono. Gobbi mi rispose di no. È chiaro però che se invece avesse ritenuto istituzionalmente preferibile una mia partenza, solo un indennizzo avrebbe evitato ulteriori maldicenze.” Quanto al lavoro, Corti nega: “Fu anzi Gobbi a domandarmi, a mo’ di battuta, se non mi sarebbe interessato il posto di giudice dei provvedimenti coercitivi, lasciato libero da Edy Meli.”

Francesco Lepori

Dal Quotidiano:

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