Nonostante dallo scorso fine settimana per le sale cinematografiche vi sia la possibilità di riaprire i battenti , a parte qualche iniziativa speciale, nella Svizzera italiana rimangono chiuse. A differenza di quanto successo Oltralpe si è infatti deciso di attendere per una serie di motivi.
"Le uscite dei film in distribuzione in lingua italiana sono state rinviate a partire da fine agosto, inizio settembre - spiega Roberto Pomari, direttore del Palacinema di Locarno - Il catalogo quindi non è generoso, e il rischio è quello di lavorare in perdita, anche perché ogni riapertura corrisponde al termine delle misure di accompagnamento del cantone e della Confederazione per il personale".
"Ci manca materiale nuovo di grande richiamo - gli fa eco Luca Morandini, a nome dei Gestori delle sale ticinesi - per poter giustificare la riapertura"
Ma su questo fronte, le cose potrebbero evolvere prima di quanto inizialmente pronosticato, perché "ci sono buoni segni dall'Italia, dove stanno piazzando i primi film di un certo livello già dalla fine di luglio - prosegue Morandini - però è ancora tutto provvisorio. Si vedrà".
Il cinema in Ticino non sparirà comunque, perché sono in programma eventi e proiezioni alternative, ad esempio durante il Festival del film di Locarno, dal 5 al 15 agosto, al Palacinema ma anche al Grand-Rex e al Palavideo di Muralto.
Le proiezioni open-air comunque non mancheranno. Oltre alla rassegna chiassese Cinestate, sono in programma varie altre iniziative in tutto il cantone, tra cui una veramente originale: due proiezioni sulla diga del Luzzone.