Esiste anche un modo diverso di fare acquisti e consumare, che tiene conto dell’economia circolare. In Ticino, da un paio d’anni, ha preso piede Circular Lugano: è un progetto (ma anche un luogo fisico) che promuove la condivisione centralizzata di oggetti di vario tipo. Non è l’unico progetto di questo genere ma ha una sua particolarità, per questo lo prendiamo come esempio: è riuscito a coinvolgere anche alcune grosse aziende. E poi - e questo è una novità - da gennaio partirà la prima collaborazione con un Comune.
Sul sito internet di Circular Lugano sono catalogati, ad oggi, circa 500 oggetti di uso comune. Scorriamo le immagini e scorgiamo un’idropulitrice, un carretto, un monopattino elettrico.... L’oggettoteca si trova fisicamente a Massagno. I fratelli Luca e Mirko De Savelli l’hanno aperta due anni e mezzo fa. Nel frattempo il progetto ha agganciato una decina tra enti e aziende, tutte di una certa portata come Banca Stato, l’USI e la SUPSI, che è stata la prima ad abbonarsi. “Sì, esatto. Noi abbiamo un abbonamento con Circular Lugano che permette a tutti i nostri studenti, studentesse, collaboratrici e collaboratori, oltre anche agli alunni, quindi ai nostri diplomati, di poter usufruire di questa convenzione, per cui è possibile noleggiare gratuitamente fino a cinque oggetti al mese e utilizzarli per tre giorni consecutivi”, spiegano alla SUPSI. Si è partiti lentamente, dice Camilla Belfiore, coordinatrice progetti istituzionali e sostenibilità per la SUPSI, ma a due anni di distanza il bilancio è più che positivo e l’accordo è già confermato anche per l’anno prossimo. “I nostri collaboratori e i nostri studenti hanno preso in prestito, per esempio, dei gazebi, delle casse audio o delle macchine per fare lo zucchero filato e organizzare delle feste. Del tutto gratuitamente, risparmiando sulle risorse ed evitando l’accumulo di oggetti che vengono utilizzati pochissime volte all’anno”.
Mirco De Savelli, co-fondatore di Circular Lugano spiega alla RSI che è tutto nato “perché stavamo cercando un modo per velocizzare la diffusione dell’economia circolare. Ci sono diverse aziende e realtà nel Luganese e in tutto il Ticino, che hanno una certa sensibilità per la sostenibilità, per una società più responsabile. E quindi è stato quasi un passaggio naturale sviluppare una sorta di formula che potesse includere anche questo tipo di realtà nella creazione di una società più responsabile sul lungo termine”.
Una causa sposata anche da un istituto bancario, la Banca dello Stato, di cui Luca Bordonzotti è il responsabile della sostenibilità. Ci spiega che nel 2023 la banca si è dotata di una propria strategia in questo campo, e questo è uno dei modi per implementarla. “Abbiamo deciso di sostenere Circular Lugano attraverso questo abbonamento: la banca si assume i costi sotto forma di benefit e poi li trasmette in maniera gratuita ai collaboratori. Questo aiuta a divulgare quelle che sono le buone pratiche che la banca promuove, anche con gruppi di interesse, come sono i collaboratori e le famiglie”. È quindi quasi un anno che la banca ha aderito al progetto. Il bilancio qual è? “È stato accolto molto bene già a maggio di quest’anno. La banca, con questo utilizzo, ha evitato di generare oltre 2’500 kg di CO2 dopo solo cinque mesi. Quindi noi siamo molto contenti, perché l’impatto lo si genera proprio andando a evitare di generare emissioni di CO2, evitando di acquistare prodotti che non servono. Sull’arco dell’anno i collaboratori dell’istituto bancario cantonale hanno condiviso una ventina di oggetti. Se fossero stati acquistati, si è calcolato, avrebbero generato oltre 13’000 kg di CO2”.
Il bilancio è positivo anche per Mirko De Savelli. “Abbiamo visto che la formula funziona... i collaboratori effettivamente sfruttano il servizio e quindi c’è un triplo win per tutti: per noi, per l’azienda e per la società”.
La startup non ha vissuto un boom dopo il coinvolgimento delle aziende, ma i noleggi sono cresciuti gradualmente e in modo costante. Si punta ora a coinvolgere altre aziende e delle trattative sono già in corso con un paio di altre realtà. Da gennaio, inoltre, si inaugurerà la collaborazione con il primo Comune per incentivare gli abitanti ad uno stile di vita più responsabile. “Inizieremo proprio con Massagno, La nostra sede l’abbiamo qui a Massagno e abbiamo trovato una formula molto simile ma modificata per la popolazione. È proprio il Comune che incentiva la propria popolazione a noleggiare, quindi a condividere, quindi a risparmiare tanto inquinamento e sprechi di risorse naturali. Vedremo come va con Massagno. Se le cose andranno bene, il passo successivo sarà includere tutti i Comuni della zona. Contatti ci sono anche con il Comune di Lugano”.