Ticino e Grigioni

Città partner antiterrorismo

Il nuovo piano della Confederazione piace al capo del dicastero sicurezza di Lugano Michele Bertini. Soddisfatto anche Norman Gobbi

  • 4 dicembre 2017, 20:48
  • Oggi, 03:23
Michele Bertini: "soddisfazione per essere stati considerati"

Michele Bertini: "soddisfazione per essere stati considerati"

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C’è soddisfazione, da parte del capo del dicastero sicurezza di Lugano Michele Bertini, per il nuovo piano d'azione contro l'estremismo presentato lunedì a Berna dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga. Soddisfazione per "essere stati considerati" come città. Ma pure perché "la visione multidisciplinare proposta dal dipartimento federale", secondo il municipale, "è utile per poter riconoscere le prime forme di estremismo".

"Se in un’associazione sportiva, a scuola o al lavoro", rileva Michele Bertini, "un collega dà a vedere una lenta devianza verso forme di radicalizzazione o di estremismo, devo essere in grado di riconoscerlo e di interpellare le autorità competenti".

"Siamo pronti a fare la nostra parte"

La misura numero 10, per esempio, prevede di designare dei servizi o referenti per fornire consulenza ai familiari. Riguardo ai finanziamenti per sostenere questa strategia, Bertini ammette che "vengono richiesti a città e cantoni, degli sforzi supplementari, non imponendoli ma auspicandoli, e noi siamo pronti a fare la nostra parte".

Alla presentazione del piano antiterrorismo elaborato dal Governo (vedi articoli correlati) era presente anche il ticinese Norman Gobbi.

Ai nostri microfoni, il consigliere di Stato ha voluto sottolineare come il cambiamento più grande nella strategia per l’antiradicalizzazione sia da identificarsi nel coinvolgimento di tutti e tre i livelli istituzionali del nostro sistema federalista: città, comuni e cantoni. Questo risulterà utile per "scambiarsi le buone esperienze" e per capire "cosa possiamo fare di più e cosa possiamo fare meglio".

Norman Gobbi: "La condivisione è essenziale"

Una condivisione delle informazioni che risulta quindi "essenziale". Perché, continua Gobbi, "se (le informazioni) rimangono nel singolo ufficio, diventa difficile monitorare e mappare dove ci sono persone pericolose, e se i comportamenti pericolosi sono unici o sono ripetuti nel tempo".

Gli ostacoli sono ancora molti, basti pensare alla protezione dei dati. In merito a questa problematica, ci spiega il consigliere di Stato, "la Confederazione sta pensando di istituire delle nuove misure dal punto di vista anche delle procedure penali. E riguardo allo scambio di informazioni tra autorità amministrative, la competenza verrà soprattutto delegata ai cantoni".

"Confrontarsi con gli altri serve a migliorare"

Per poter migliorare, bisogna potersi confrontare con gli altri. Un concetto che rientra tra quelli che potranno essere i benefici per il Ticino. "Se io faccio il mio lavoro e mi reputo bravo, e non mi confronto con gli altri, crederò sempre di essere bravo, quindi il confronto servirà da stimolo per noi per migliorare. Rispettivamente, servirà anche per dare le nostre esperienze a favore di altri", conclude Norman Gobbi.

RG/CSI/Bleff

Dalla radio

  • RG 12.30 del 04.12.2017: le considerazioni di Norman Gobbi al microfono di Gian Paolo Driussi

    RSI Info 04.12.2017, 17:57

  • CSI 18.00 del 04.12.17: il servizio di Romina Lara con le considerazioni di Michele Bertini

    RSI Info 04.12.2017, 19:44

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