Il caso della sostanza che ha colorato di rosa l'acqua in uscita dal depuratore di Giubiasco (che non è fatto per trattare certi prodotti) ha assunto risvolti penali nei Grigioni. Gli inquirenti retici, come anticipato dal Quotidiano, hanno avviato un'inchiesta per fare luce su eventuali responsabilità dellla ditta di San Vittore che produce il colorante che si è riversato nelle canalizzazioni e poi è finito nel fiume Ticino.
La direzione dell'azienda, basata nella zona industriale bassomesolcinese, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sull'evoluzione della vicenda emersa grazie alla segnalazione di alcuni persone che passeggiando in riva al fiume, nei dintorni dell'impianto di depurazione, hanno notato l'anomalia. Colpiti dal colore innaturale, i passanti hanno subito avvisato la polizia che è interventua con pompieri e collaboratori della sezione della protezione dell' aria, dell'acqua e del suolo. L'origine dell'inquinamento in breve tempo è stata individuata e bloccata.
Non è la prima volta che la ditta in questione, specializzata nella produzione di coloranti per l'industria tessile, è protagonista di casi del genere. Nel 1997 alcuni grammi di prodotto erano finiti direttamente nella Moesa colorandola di rosso acceso.
Diem/Quot
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