Condannato lo stalker recidivo

Ripetuti appostamenti vicino a casa, pedinamenti, telefonate, messaggi. Comportamenti esasperanti, ossessivi, che fanno paura. Comportamenti da persecutore, da stalker.

Proprio quelli dell'imputato, un uomo di 39 anni, ex pompiere professionista, condannato martedì a Lugano dal giudice Siro Quadri, a una pena sospesa di 18 mesi. Era accusato di ripetuta coazione per la sua incapacità di accettare la fine della relazione con la compagna, che aveva deciso di troncare il rapporto con lui dal momento che non avrebbe lasciato la propria moglie.

Molestie durate alcuni mesi, nonostante nei confronti di lui fosse stato emesso un ordine restrittivo. Ai suoi polsi le manette erano scattate in gennaio e aveva trascorso oltre 3 mesi in carcere.

Un caso esemplare di stalking, benché il Codice penale svizzero ancora non contempli questo tipo di reato. Anche se in Parlamento se ne sta valutando l’inserimento.

La procuratrice Margherita Lanzillo aveva chiesto 24 mesi di detenzione e la carcerazione di sicurezza. La difesa col legale Maurizio Pagliuca si era invece battuta per una pena meno severa. Alla fine la corte ha deciso per 18 mesi sospesi, con un periodo di prova di 4 anni. L’imputato era recidivo. In passato altre donne si erano rivolte alla Giustizia e lo stesso Quadri, nel 2021, lo aveva sanzionato con un pena pecuniaria, sospesa, di 120 aliquote giornaliere.