Qualcosa si muove a livello cantonale per quanto concerne il tasso di interesse passivo relativo agli importi da pagare ai Comuni come contributi LALIA. Dopo il polverone sollevato in passato a Lugano ora è il turno di Airolo.
Qui il Comune ha dovuto chiedere alla cittadinanza in totale 6 milioni di franchi per questi lavori, alle canalizzazioni e alla depurazione delle acque e per i proprietari degli immobili. Si tratta quindi di cifre importanti, anche perché quando queste opere si svolgono nelle città c’è una densità delle abitazioni maggiore e i costi vanno suddivisi tra più proprietari, mentre nei paesi dove le case sono sparpagliate sul territorio questi importi aumentano. Il Consiglio comunale aveva quindi pensato di suddividere il contributo in rate annuali senza interesse su dieci anni. Ai cittadini, però, sono arrivate bollette con il 5% di tasso di interesse passivo, che è quanto prevede la legge.
Il Municipio segue la legge ma studia ipotesi di agevolazione
Il sindaco di Airolo Oscar Wolfisberg ha spiegato che il tasso del 5% trova le sue origini nel 1975 tramite l’articolo 106 del dispositivo. Articolo ancora attuale che il Municipio, dice, è tenuto ad adottare. È quindi stata seguita la legge ma cinque consiglieri comunali, di quattro schieramenti politici, hanno chiesto al Municipio di valutare soluzioni alternative anche considerando quanto fatto in altri Comuni. Ad esempio Lugano, dove è stata data la possibilità di pagare in due anni senza interessi. Secondo Wolfisberg è ancora presto per uscire con una decisione pubblica, ne hanno comunque parlato, ma - ribadisce - vanno fatte verifiche con gli enti preposti per capire se sono vie percorribili oppure no. “Certamente - dice - il Municipio sta facendo qualche riflessione con l’obiettivo di agevolare quello che è il pagamento rateale con un tasso di interesse più attuale”.
Anche la soluzione di non far pagare gli interessi ha delle criticità perché il Comune solitamente si indebita per pagare queste opere e, se non si fanno pagare gli interessi, significa che quelli che deve pagare il Comune vengono poi pagati da tutta la cittadinanza, quindi anche da chi non è proprietario di casa.
Il dossier in mano alla Commissione Ambiente e territorio è alle battute finali
Il problema è dunque questo tasso di interesse passivo del 5%, eppure già da qualche anno sembrava che una soluzione fosse vicina. Oggi si è tuttavia fermi a un tasso del 1975. Nel 2021 tre parlamentari del Centro avevano interrogato il Governo che aveva reso pubblica una sua proposta di modifica fatta l’anno precedente. Sembrava quindi che in tempi brevi si arrivasse a un epilogo con questo dossier fermo alla Commissione Ambiente, territorio ed energia. La presidente Cristina Zanini Barzaghi ha riferito alla RSI che la problematica non è nel cassetto. “Il dossier non è bloccato, riferisce Barzaghi, è quasi pronto per il Gran Consiglio e abbiamo già una bozza di rapporto. Il dossier è stato molto lungo perché questa nuova legge non tocca solo la LALIA, ma tocca tutta la gestione delle acque: dagli acquedotti, le rinaturazione, l’idroelettrico e quindi la gestione integrata delle acque. Le questioni erano veramente tante e la Commissione ha voluto negli scorsi anni avere anche un regolamento di dettaglio per capire come le singole disposizioni poi potevano essere applicate”. In merito al tasso di interesse vincolato, chiosa ancora la responsabile, Il Consiglio di Stato aveva già preso posizione alcuni anni fa dicendo di essere propenso a un cambiamento e una riduzione che si avvicinava a degli interessi più congrui secondo quello che indica Banca Stato. E anche la Commissione - che potrebbe portare il tema in aula al Gran Consiglio già all’inizio del prossimo anno - si sta indirizzando a un emendamento, una modifica di questo tasso di interesse sensibilmente inferiore a quello che era previsto in precedenza.
L’atteso adeguamento potrebbe essere al 2%
Per quanto è dato sapere, questo significa che la Commissione tende a privilegiare l’adozione di un tasso che resterà fisso attorno al 2%. Non ci sarebbe un adeguamento costante, come nel caso della proposta del Governo di seguire i tassi di Banca Stato e non è neanche data una forchetta ai Comuni da poter applicare a seconda della situazione. In futuro, quindi, si potrebbe ripresentare la situazione in cui il tasso non sia più al passo coi tempi. La sensazione, ad ogni modo, è che si sia più vicini a una soluzione al passo coi tempi.