Per oltre un anno, tra il dicembre del 2017 e il febbraio del 2019, avrebbe abusato del figliastro, affetto da un grave deficit cognitivo e da problemi legati alla sessualità. L’uomo, un 70enne del Luganese, è stato rinviato a giudizio con la ex moglie nei giorni scorsi.
L’atto d’accusa della procuratrice pubblica Anna Fumagalli parla di almeno una decina di toccamenti. E poi, in due occasioni, di soprusi d’altro genere, compiuti dopo avere guardato insieme filmati pornografici.
Nel 2020 l’inchiesta, partita su segnalazione del minore, portò all’arresto del patrigno, tornato a piede libero nelle settimane successive. Le ipotesi a suo carico sono quelle di ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, pornografia e violazione del dovere di assistenza o educazione. Addebiti che lui in parte respinge.
Sul 70enne è stata condotta una perizia. L’esperta ha rilevato una turba psichica, suggerendo l’avvio di un trattamento ambulatoriale; anche per scongiurare il pericolo di recidiva esistente. Non è invece stata ravvisata alcuna scemata imputabilità.
In aula, come detto, comparirà pure la ex moglie, a cui si contesta innanzitutto il favoreggiamento, per non essersi rivolta alle autorità – sostiene Fumagalli – dopo avere saputo degli abusi commessi.
Il processo si terrà alle Assise Correzionali (che sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta). La procuratrice intende chiedere infatti pene contenute in due anni di carcere.
Quotidiano del 17.01.2023