Per la prima volta in un secolo la speranza di vita in Ticino è diminuita drasticamente soprattutto per gli uomini. Questo indicatore si riferisce al numero medio di anni di vita di un essere umano alla nascita e si calcola di solito su base annuale. In Ticino, gli uomini negli ultimi 10 anni (media 2011-2019) hanno vissuto mediamente sino a 82,6 anni. Nei primi 11 mesi del 2020 la speranza di vita è scesa a 80,9 anni, ovvero di oltre un anno e mezzo. Per le donne, invece la speranza di vita media negli ultimi 10 anni era poco più di 85,6. Sino a metà novembre è scesa a 85,1, perdendo così mezzo anno di vita.
Una diminuzione, meno considerevole, la si era avuta per le donne nel 2003, (anno della canicola), circa di un solo mese in meno; meno per gli uomini. I calcoli si basano sui più recenti dati dell’Ufficio federale di statistica (che arrivavano sino alla 46esima settimana, cioè a domenica 15 novembre), e sono stati eseguiti dell’Istituto di demografia di Ginevra che li ha presentati in anteprima alla RSI.
"Anche se l'anno non è ancora terminato – spiega il Direttore dell’Istituto Philippe Wanner - possiamo dire che fino ad oggi questo crollo stupisce, è un fenomeno del tutto eccezionale che non osserviamo mai nemmeno in un’epidemia di influenza, anche in quella, la più forte, del 2015 ad esempio. È raro che la speranza di vita diminuisca, tanto più di un anno. Questo indicatore dimostra dunque l'impatto che ha avuto l'epidemia di Covid-19 sulla durata media di vita dei ticinesi e delle ticinesi".
Mai una diminuzione cosi dalla Spagnola del 1918
“In termini di salute pubblica – spiega ancora Wanner - questa diminuzione è qualcosa di importante, che non riscontravamo dall’influenza Spagnola del 1918 (quando in quel caso si ebbe un crollo di 8 anni, in quel contesto morirono infatti anche molti giovani). Oggi un anno in meno può sembrare poco ma considerando che in media la tendenza è a un aumento annuale della speranza vita di 2 mesi per gli uomini, un crollo di un anno e mezzo ci porta indietro ai livelli del 2015-2014.
“A morire non solo i più fragili”
Secondo Wanner, questo ci dice che il Covid non ha ucciso solo le persone più fragili. “Spesso nelle discussioni – continua - si è detto che a morire sono stati soprattutto gli anziani over 85 e malati, chi quindi doveva morire di lì a qualche mese. Tuttavia, questo indicatore ci dice altro. Questo può essere vero per una parte di loro, ma non per tutti. E questa diminuzione drastica ci dimostra che i decessi hanno toccato una fetta importante di persone sotto gli 82 anni e mezzo con una speranza di vita più lunga di qualche mese. Insomma, c'è stato un forte aumento della mortalità anche in chi poteva vivere più a lungo."
Anche nel resto della Svizzera si è verificata una diminuzione, seppure meno marcata. Salvo nei cantoni romandi dove per gli uomini la speranza di vita è scesa di poco più di un anno. Nonostante i dati non contemplino ancora tutto l'anno, già oggi ci dicono che il fenomeno è fuori norma. Tuttavia, i calcoli definitivi saranno fatti solo all’inizio del prossimo anno.