“In Ticino, se si continua di questo passo, verso lunedì prossimo i reparti di cure intense saranno pieni. Aiuteremo il Ticino, i pazienti dovranno essere trasferiti altrove, ma questo significa che l’intero paese deve reagire per evitare che in tutta la Confederazione non ci siano più posti per curare i malati gravi”. Sono parole di Daniel Koch, il capo della divisione malattie trasmissibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica, in merito alla pandemia di coronavirus.
I reparti di terapia intensiva in Svizzera saranno comunque saturi nelle prossime settimane? “L’onda epidemica è destinata a continuare, ma questo non significa che automaticamente tutti gli ospedali non avranno più posto in cure intense – ha risposto Koch durante un’intervista concessa al telegiornale della RTS –, se facciamo il possibile per tutelare le persone a rischio e i malati cronici, possiamo evitare questo scenario”.
“È l’ultimo appello: la popolazione deve cambiare le proprie abitudini, dobbiamo tutti capire che ognuno deve fare uno sforzo, altrimenti ci dirigiamo verso una catastrofe”, ha ribadito Koch.
“Ci avviciniamo al punto critico”
Il medico cantonale Giorgio Merlani, interpellato dalla RSI, non ha voluto esprimersi nel dettaglio sulle dichiarazioni di Koch ma ha comunque ammesso che “la situazione è seria. I numeri sono importanti e la progressione è rapida. Ci avviciniamo al punto critico. È il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità, che tutti facciano la loro parte. Ogni giorno perso adesso conta davvero”.
Koch lancia l'allarme per il Ticino
Telegiornale 18.03.2020, 13:30