Il presidente del Governo ticinese, Claudio Zali, ha risposto martedì sera davanti al Gran Consiglio alle domande sul caso dell'ex funzionario del DSS ritenuto colpevole di coazione sessuale ai danni di una giovane. Le varie interpellanze presentate hanno chiesto di fare chiarezza su eventuali responsabilità all'interno dell'amministrazione cantonale. La discussione generale chiesta da Matteo Pronzini è stata respinta con 29 "no", 24 "sì" e 9 astenuti.
Zali ha prima criticato il fatto che un deputato del PPD, uno degli interpellanti, abbia citato in Parlamento alcuni passaggi dell'atto d'accusa a carico dell'ex funzionario. In seguito ha poi dichiarato che "il Consiglio di Stato ha chiesto di avere accesso alla motivazione scritta della sentenza, quantomeno alla parte che chiama in causa altri funzionari dell'amministrazione cantonale, addebitando loro di non aver reagito a segnalazioni relative ai comportamenti inaccettabili del funzionario condannato".
L'Esecutivo, ha proseguito Zali, "ha annunciato la propria intenzione di indagare a fondo sul caso, per accertare eventuali responsabilità per la violazione di primordiali doveri d'ufficio nel fondamentale compito di tutelare i giovani".
Vietare le preghiere in pubblico?
Il Quotidiano 19.02.2019, 20:00
Funzionario DSS, il caso in parlamento
Il Quotidiano 19.02.2019, 20:00
La seduta integrale del Gran Consiglio ticinese del 19.02.2019
RSI Info 19.02.2019, 20:35