Disastri simili capitano solo ogni 50-100 anni

Le inondazioni causate dal forte maltempo che ha colpito le regioni del Vallese e della Mesolcina il 21 giugno e quelle del 29-30 giugno in Vallemaggia sono eventi che statisticamente, a livello di portata dei fiumi, si verificano solo ogni 50-100 anni. Lo sostiene un comunicato stampa diffuso martedì dall’Ufficio federale dell’ambiente. Lo stesso UFAM evidenzia come le forti precipitazioni sono state accompagnate da un intenso scioglimento delle nevi.

A partire da metà giugno, temporali e forti precipitazioni hanno colpito in particolare il Vallese, i Grigioni e il Ticino, provocando vittime e un “innalzamento estremo” dei livelli d’acqua di fiumi grandi e piccoli, si sottolinea in quella che è la prima analisi delle inondazioni estive.

La situazione è stata resa ancora più critica dal fatto che a giugno le regioni di alta quota erano ancora coperte da una quantità di neve superiore alla media. Le fresche temperature primaverili hanno infatti ritardato il processo di scioglimento, sottolinea l’UFAM.

Nella seconda metà di giugno le temperature erano elevate e il limite delle nevicate era ad alta quota. Il manto nevoso era quindi fradicio e in procinto di sciogliersi. Al maltempo del periodo si è aggiunto un intenso scioglimento della neve. Questa situazione si è rivelata “decisiva”, soprattutto per le elevate portate osservate nel bacino idrografico del Rodano.