Ormai è cosa nota: dal primo di gennaio 2020 l'enclave italiana di Campione d'Italia entrerà nello spazio doganale dell'UE. Verrà così istituito un nuovo confine doganale tra Svizzera e Italia (con un nuovo valico a Bissone) e un ufficio a controlli nazionali abbinati. Una situazione inusuale anche per l'amministrazione federale delle dogane, come conferma la portavoce, Nadia Passalacqua, ai microfoni della RSI.
"Concretamente andare da Campione alla Svizzera sarà come andare dall'Italia alla Svizzera: dichiarazione, imposizione delle merci, controlli. Nel caso in cui si volessero importare o esportare merci da Campione alla Svizzera e viceversa, avremo la stessa situazione che abbiamo attualmente quando, per esempio, una persona importa merci dall'estero in Svizzera, quindi come quando si entra magari da un'altra dogana come Ponte Chiasso, o da quella dell'autostrada - spiega Passalacqua -. Per quanto riguarda, invece, il traffico turistico, al confine non ci sarà un immobile che fungerà da ufficio doganale, così come avviene per la maggior parte dei valichi doganali: la persona che trasporterà merci o quantitativi che superano le franchigie, avrà la possibilità di effettuare la dichiarazione di queste merci attraverso il sistema di autotassazione, utilizzando quindi quindi le famose buca-lettere che si vedono al confine (oppure attraverso l'applicazione delle dogane QuikZoll). Quindi il valico non sarà occupato permanentemente dal personale dell'amministrazione federale delle dogane ma i controlli ci saranno e saranno mobili e saranno, come sempre, basati sull'analisi del rischio".