In Ticino, lo scorso anno sono stati registrati 1’037 interventi in ambito di disagio familiare. Il dato è emerso oggi, martedì, durante la conferenza stampa dedicata al bilancio annuale del Piano d’azione cantonale sulla violenza domestica. Nel dettaglio, si sono verificati 63 allontanamenti da domicilio ordinati dalla polizia, 202 allontanamenti dal domicilio volontario dell’autore e 110 autori/autrici che sono stati incontrati dall’Ufficio dell’assistenza riabilitativa. Inoltre, 38 donne vittime di violenza domestica e 35 bambini sono stati ospitati dalle due Case protette.
Le misure realizzate e in fase di realizzazione
Alcune cifre
Durante l’appuntamento sono state presentate anche le cifre a livello nazionale: lo scorso anno, sono stati quasi 20’000 i reati di violenza domestica (vie di fatto, minacce, ingiurie, lesioni semplici, ecc.). Sono stati registrati 25 omicidi (quasi la metà di tutti gli omicidi registrata si sono verificati in ambito di violenza domestica), 147 lesioni gravi e 368 violenze carnali: dato, quest’ultimo, in forte aumento (+20%) rispetto al 202.
La statistica, inoltre, ha confermato quanto era facile aspettarsi: il 70% delle vittime erano donne.
Fenomeno trasversale
La violenza domestica, è stato ricordato, è “un fenomeno trasversale” che coinvolge tutta la società. Per questo motivo si è reso necessario un intervento accresciuto dello Stato. Il Piano d’azione si basa su quattro assi: la prevenzione, la protezione, il perseguimento e le politiche coordinate. In tutte queste aree sono state attuate delle misure e alcune sono ancora in fase di sviluppo. Secondo il comunicato, finora 71 delle 80 misure sono state attivate.
I consiglieri di Stato Norman Gobbi, Raffaele De Rosa e Marina Carobbio Guscetti hanno sottolineato l’importanza di un’azione comune e coordinata per affrontare la violenza domestica. L’intervento deve avvenire su più piani: federale, cantonale e comunale, coinvolgendo anche la società civile.
Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle Istituzioni, ha messo in evidenza il ruolo centrale del suo Dipartimento nel coordinamento delle attività contro la violenza domestica. Tra i risultati significativi ha menzionato l’introduzione del Centro di competenza violenze presso la Polizia cantonale, operativo da un anno, e l’avanzamento della revisione totale della legge sulla Polizia, che include innovazioni come la proroga dell’allontanamento dal domicilio per gli autori di violenza, da 10 a 30 giorni.
Il Direttore del Dipartimento della sanità e della socialità, Raffaele De Rosa, ha messo in evidenza come la violenza domestica rappresenti una piaga sociale e un fallimento collettivo nella protezione delle relazioni umane. Ha ribadito l’importanza di rafforzare le politiche coordinate tra servizi, enti e associazioni, promuovendo sensibilizzazione e formazione, soprattutto per giovani e professionisti in ambiti sociale, sanitario e giuridico. Tra le azioni significative: il progetto “Liberati dal silenzio”, con video animati basati su testimonianze di vittime, e protocolli per la presa a carico delle vittime nei pronto soccorso; il “Progetto oltre”, che offre un alloggio transitorio a madri e figli (già accolti nelle case protette) e che necessitano di accompagnamento e condizioni adeguate per ricostruire un progetto di vita autonomo.A livello federale, l’introduzione di un numero unico nazionale per le emergenze sulla violenza domestica è prevista entro il 2025-2026.
Marina Carobbio Guscetti, Direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, ha sottolineato l’avvio, lo scorso ottobre, della consultazione da parte del Consiglio federale sulla revisione parziale della legge federale concernente l’aiuto alle vittime. È stato poi evidenziato il ruolo cruciale della scuola come terreno di prevenzione e sensibilizzazione. La direttrice del DECS ha poi ricordato l’avvio del progetto educativo “Batticuore. Amicizia, amore e sessualità senza violenza” e l’importanza di formare il personale scolastico, sanitario e sociale per una migliore gestione delle situazioni di violenza. Inoltre, l’introduzione del CAS in infermieristica forense e l’integrazione di moduli specifici nei corsi di medicina rappresentano passi significativi per una presa in carico più efficace delle vittime.
Sedici giorni di attivismo contro la violenza di genere
Il Canton Ticino da alcuni anni ha aderito alla Campagna contro la violenza di genere e promuove momenti di riflessione e sensibilizzazione. Qui è possibile trovare il programma completo delle diverse iniziative.
Violenza contro le donne, la situazione in Svizzera
Telegiornale 25.11.2024, 20:00