Sono stati rinviati a giudizio davanti alla Pretura penale i due poliziotti che nel 2008, quando erano entrambi attivi alla sezione specializzata in reati sessuali, avrebbero rinchiuso in una cella “particolarmente angusta” di via Bossi, a Lugano, e spinto a confessare, un insegnante sospettato di pornografia. Il processo si terrà in gennaio e per i due le accuse sono di sequestro di persona e abuso di autorità.
Il docente, rappresentato dall’avvocato Rossano Bervini, aveva deciso di denunciare i due agenti dopo che nel 2014 era stato licenziato per il contenuto delle dichiarazioni fatte durante gli interrogatori. Affermazioni verbalizzate che l’ex maestro in seguito rivelò essere false e nate dalle pressioni esercitate su di lui.
L’inchiesta nei confronti degli agenti nel 2016 portò il procuratore generale John Noseda alla firma di un decreto di abbandono poiché entrambi i funzionari di polizia negarono ogni addebito. Ma venne riaperta su decisione della Corte dei reclami penali.
Abuso di autorità?
Il Quotidiano 25.02.2017, 20:00