Un esperto non ticinese ad approfondire il caso dell'ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale e violenza carnale. È questa la richiesta formulata dalla sottocommissione dedicata alla commissione della gestione e delle finanze del parlamento ticinese.
Il mandato di questo audit potenziato e con una nuova formula è infatti arrivato sul tavolo dei commissari insieme al decreto legislativo che dovrebbe fungere da base legale per intimare comparizioni e testimonianze. Ma – facciamo notare al presidente della sottocommissione Michele Guerra - ci sono voluti 6 mesi per arrivare qui.
“La nostra sottocommissione si è occupata in ben due occasioni di questa vicenda: prima della sentenza definitiva e dopo. In tal senso, su incarico della commissione gestione e finanze, ha portato avanti un mandato di alta vigilanza. Un mandato che si è concluso oggi dopo tutti i tempi tecnici per ottenere la documentazione, studiarla, analizzarla e audizionare anche le persone che abbiamo dovuto sentire prima di procedere.”
Ora sarà il Parlamento a fissare il budget del previsto audit. Un anno fa erano stati previsti 80’000 franchi per una commissione parlamentare d'inchiesta che il plenum non volle. Oggi si propone che l'audit venga assegnato fuori cantone, per verificare come l'amministrazione ticinese se ne occupò.
“Il mandato è molto ampio e non guarda solo nello ‘specchietto retrovisore’ – prosegue Guerra –, per capire cosa è successo di sbagliato e che va assolutamente corretto, ma guarda anche al futuro affinché determinate cose non avvengano più.”
Le verifiche, secondo nostre informazioni - saranno a 360 gradi: dall'assunzione fino al pensionamento dell'ex funzionario. E sono attese per la fine del prossimo autunno. Prima è però previsto il passaggio in Gestione, dove è ancora pendente la formula della commissione parlamentare d'inchiesta.
La discussione in Gran Consiglio è prevista per l'anno nuovo.