Il fallimento della ElettroCrivelli di Breganzona, pronunciato dalla pretura di Lugano, costa il posto di lavoro a 170 persone in Svizzera e di queste un'ottantina in Ticino. Le altre nelle succursali di Zurigo, Burgdorf e Renens. "È successo, non doveva succedere, ma non voglio nascondere niente", afferma ora ai microfoni della RSI il CEO e proprietario Alberto Crivelli. Le cause della chiusura dell'azienda, fra le più grosse nel cantone nel ramo delle installazioni elettriche, della domotica, della telematica e fovoltaico, sono da ricercare in un problema di liquidità che si trascinava da tempo, accentuato dall'aumento generale dei costi e dalla difficoltà nelle forniture. Erano falliti i negoziati con potenziali investitori, che sembravano intenzionati a rilevare la società o perlomeno a iniettare liquidità:
"Ci sono state due trattative", conferma Crivelli. "Una riguardava (l’acquisto, ndr) inizialmente di tutta l’azienda, poi solo di una parte delle attività in Svizzera tedesca. Ma poi alla fine hanno rinunciato. Un altro piccolo gruppo era invece interessato solo al Ticino, ma anche loro a novembre si sono poi tirati indietro".
Che la situazione fosse tanto difficile da causare il fallimento ha colto di sorpresa anche i sindacati: "Avevamo già avuto dei contatti nel corso dell'autunno perché sapevamo dei problemi di liquidità, ma anche che stavano cercando di trovare soluzioni con possibili altri investitori", afferma Igor Cima di Unia. Parla di "fulmine a ciel sereno" Lorenzo Jelmini dell'OCST, secondo il quale si sapeva di difficoltà ma si riteneva che fossero analoghe a quelle attraversate anche da altre ditte "in questo delicato momento". Secondo Crivelli, tuttavia, "gli operai sono sempre stati informati" dei problemi e "i sindacati erano venuti in ditta".
Il personale - che avrebbe ricevuto la tredicesima ma non lo stipendio di dicembre - dovrà cercarsi ora un nuovo impiego. Alcuni dipendenti starebbero cercando finanziamenti per ripartire con un’attività analoga, riprendendo il know-how e i contatti accumulati dalla ElettroCrivelli nel corso degli anni (la società è stata fondata nel 1987). "Ho già detto loro – ci ha detto Alberto Crivelli – che se avranno bisogno potranno contare sul mio aiuto, se lo vorranno, anche solo con delle consulenze".
Si tratta infatti di un mercato, e lo confermano anche i sindacati, che non sta vivendo particolari problemi in questo momento e – anzi – il fotovoltaico è in grande espansione in Svizzera, dove tra l’altro mancano decine di migliaia di impieghi.

Fallimento Elettrocrivelli, in 170 perdono il lavoro
Il Quotidiano 30.12.2022, 20:00