Ticino e Grigioni

"Era il colpo della vita"

La Loomis era stata scelta dopo molti sopralluoghi, i malviventi erano bene organizzati - Le spiegazioni dei carabinieri di Foggia

  • 27 febbraio 2018, 17:07
  • Oggi, 02:24
La Loomis di Chiasso

La Loomis di Chiasso

  • rescue media

Il nome dell'operazione era "Ocean's Twelve", come il titolo del film interpretato da George Clooney, perché 12 erano i componenti della banda di pugliesi che nella notte fra domenica e lunedì ha cercato di penetrare nel caveau della Loomis di Chiasso.

Il gruppo, hanno spiegato i carabinieri del comando provinciale di Foggia in una conferenza stampa tenutasi martedì mattina, voleva mettere a segno "il colpo della vita": mirava a un bottino che poteva raggiungere i 50 milioni di euro, da reinvestire in attività criminose. Aveva scelto l'obiettivo nell'ultimo mese, volutamente vicino al confine e con particolare cura, dopo sopralluoghi nell'Italia settentrionale, in Svizzera e in Francia compiuti con scaltrezza, viaggiando separati, con auto non loro, senza cellulari che potessero essere rintracciati. Malgrado ciò, erano monitorati già da ottobre e gli inquirenti avevano capito le loro intenzioni. I preparativi erano cominciati in novembre.

Erano perfettamente attrezzati

I malviventi, con precedenti e collegamenti nella locale malavita, avevano "investito" per riuscire nel loro intento. Da solo, il congegno "jammer" per la disattivazione dell'allarme (e che disturbava anche i telefoni cellulari) vale 40'000 euro. Ben spesi, perché l'operazione era riuscita e i ladri stavano già scavando il buco nella parete quando è scattato l'arresto del quintetto preso in Ticino.

La via di fuga era studiata

La via di fuga era studiata

  • carabinieri Foggia

Altri cinque sono stati catturati nel bed and breakfast di Abbiategrasso che serviva da base operativa. Avevano auto rubate a Milano. Gli ultimi due presunti membri del commando, fermati a bordo di un camion che si presume dovesse servire per la refurtiva, sono solo indagati.

La collaborazione fra carabinieri e polizia svizzera, ci ha spiegato il colonnello Marco Aquilio, è stata portata avanti in modo costante ed è proseguita passo per passo "in diretta". L'inchiesta italiana riguardava anche molti altri reati, ma questo "era troppo grosso e andava impedito", ha precisato il comandante provinciale dei carabinieri di Foggia.

CSI/pon


02:04

Una banda specializzata

Il Quotidiano 27.02.2018, 20:00


02:35

CSI 18.00 del 27.02.2018 Il servizio di Camilla Luzzani

RSI Info 27.02.2018, 19:06

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