"Ho l’impressione che per come si sono affrontate le due fazioni, quella notte sia ancora finita bene” ha affermato il giudice Mauro Ermani nella fase istruttoria del dibattimento in corso a Lugano per la rissa finita a coltellate nell’ottobre del 2017 all’esterno del quartiere Maghetti, rivolgendosi ai 4 imputati oggi alla sbarra. I quattro imputati presenti davanti alla corte delle Assise criminali, sono un 24enne cittadino svizzero, un boliviano di 24 anni residente nel Mendrisiotto e due cubani, un 24enne residente nel Mendrisiotto e un 46enne residente a Como.
I quattro, secondo l’accusa, avevano organizzato un vero e proprio regolamento di conti con un gruppo di albanesi che una settimana prima aveva malmenato il fratello del 24enne svizzero. “Volevo chiarire le cose” ha detto quest’ultimo in aula. Ciò non di meno i quattro erano giunti a Lugano armati: sicuramente con un coltello il più anziano e con una pistola carica il 24enne cubano.
L’accusa gli imputa a vario titolo il reato di tentato omicidio intenzionale. Il 46enne (“per difendersi” ha affermato) aveva estratto il coltello, ferendo due degli albanesi mentre il 24enne svizzero riceveva una coltellata alla coscia. “Speravo che il rumore del caricamento della pistola mettesse fine alla rissa ma l’arma non l’ho mai puntata contro nessuno” ha invece detto il boliviano. Il fatto di essere giunti a Lugano armati e l’aver organizzato la spedizione punitiva rischia di non renderli troppo credibili agli occhi della corte. Il processo continuerà giovedì e la sentenza dovrebbe arrivare venerdì.
Swing/CSI