"Il piano sociale lo abbiamo considerato, ma avrebbe voluto dire mettere la diocesi in ginocchio. Ci saremmo trovati a deporre il bilancio e a fare fallimento come diocesi". Per il Giornale del Popolo non c'era via d'uscita, secondo il vescovo Valerio Lazzeri, che nell'intervista concessa a Massimiliano Herber, dice di aver capito vedendo i bilanci dopo il fallimento di Publicitas che rischiava "di far lavorare i dipendenti senza la garanzia di poterli pagare".
Lazzeri non svela e non commenta le cifre, ma afferma di non aver avuto scelta. I conti, sottoposti anche a un avvocato, imponevano per legge questo gesto, "salvo entrare nell'illegalità". Il quotidiano era ancora una voce importante per la Chiesa ticinese "sono straziato dall'idea di non averlo più", afferma, "ma non sono solo il vescovo", anche l'editore. Lazzeri si dice convinto e speranzoso che lo spirito del GdP sopravviva e possa concretizzarsi in futuro in una modalità di comunicazione che sia finanziariamente sostenibile. Le voci di un lascito milionario a favore della testata "sono circolate ma sono senza fondamento".
Il sindacalista dell'OCST Renato Ricciardi
Monsignor Lazzeri ha incontrato anche i sindacati confermando loro l'intenzione di procedere con l'istanza di fallimento, "cosa che abbiamo riferito al personale", ha raccontato Renato Ricciardi dell'OCST. I dipendenti, afferma, non vogliono arrendersi sono fermamente intenzionati a trovare soluzioni alternative e si sono riuniti il pomeriggio per discuterne. Se anche non ci fossero davvero i soldi per un piano sociale, "noi chiederemo comunque all'editore di far fronte ai suoi impegni con il personale nelle forme da discutere nelle prossime settimane", ha assicurato Ricciardi.
Quot/CSI/pon
CSI 18.00 del 17.05.2018 La diretta con il sindacalista Renato Ricciardi
RSI Info 17.05.2018, 21:21
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GdP, le spiegazioni del vescovo
Il Quotidiano 17.05.2018, 21:00