Ticino e Grigioni

Fedi a scuola, non si cambia

No del Governo a un modulo obbligatorio di cultura religiosa - Pesa il mancato accordo della chiesa cattolica

  • 27 marzo 2015, 12:22
  • 7 giugno 2023, 06:41
Per la Curia il cambiamento sarebbe in peggio

Per la Curia il cambiamento sarebbe in peggio

  • ©Ti-Press

La sperimentazione in sei sedi di scuola media dell’insegnamento in storia delle religioni sta dando buoni frutti, ma il Governo dà un preavviso negativo all'iniziativa parlamentare di Laura Sadis (risale al 2002) che chiedeva l'introduzione di un modulo obbligatorio di cultura religiosa alle scuole medie.

La ragione del niet è stata illustrata venerdì a Bellinzona. È imputabile “al mancato consenso da parte di tutte le chiese“ e forzare la mano “aprirebbe un conflitto attorno al ruolo della religione del quale la nostra società non ha bisogno e che il Consiglio di Stato intende evitare”.

Il riferimento è alla chiesta cattolica e all’impossibilità di trovare un accordo con la Curia. Questa da parte sua, tramite un comunicato, auspica che “ in futuro la ricerca delle soluzioni non avvenga più, come finora, chiedendo semplicemente alle chiese di ritirarsi dalla scuola per far posto a proposte volte ad accontentare formalmente un po’ tutti senza soddisfare realmente nessuno”.

Diem

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