Ticino e Grigioni

Premi malattia, preoccupati ma nessun segnale a Berna

Non passano le iniziative cantonali della Sinistra che chiedevano una moratoria e l’istituzione di una task-force

  • 14 aprile, 19:50
  • Ieri, 08:23
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L'esplosione dei costi della salute

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Di: SEIDISERA/Il Quotidiano/Bernardi/Spi 

Le ricette per controllare o limitare l’aumento dei premi di Cassa malati sono finite lunedì sul tavolo del Gran Consiglio. Ma nessun segnale è stato lanciato a Berna. Tutti in aula, come riferisce la cronaca del Quotidiano, si sono detti preoccupati per l’esplosione, ma la strada per le tre iniziative cantonali e per la risoluzione è parsa subito segnata. Le quattro proposte della Sinistra, tra cui quella chiedere a Berna il congelamento dei premi in attesa di trovare una soluzione e quella di creare una task force per riuscirci, sono state bocciate dal centro-destra.

In Ticino, in tre anni, i premi sono aumentati del 30%. Non si tratta di piangere - è stato detto in aula -, ma occorre cambiare marcia creando una task force che studi soluzioni strutturali. Per chi si opponeva le moratorie non si hanno da fare, anche perché rischiano di svuotare le riserve delle casse malati. Il rischio del plafonamento dei premi, è stato anche detto, è di incentivare le prestazioni.

È stato chiesto alla Deputazione ticinese di “stare sul pezzo”, le iniziative cantonali - è stato fatto notare - muovono poco. Dal Ticino, su questo tema, nessun messaggio diretto a Berna: il Gran Consiglio ha detto no con 58 voti contro 21.

In aula il direttore del DSS Raffaele De Rosa ha definito le proposte di moratoria “demagogiche e accattivanti”. La politica si è dunque assuefatta a questo aumento cronico? “Non direi proprio - ha detto il consigliere di Stato ai microfoni del Quotidiano -, l’impegno del Cantone in questo ambito è totale, regolare e costante. Pensiamo alle proposte che facciamo come direttrici e direttori della sanità. Pensiamo alle risposte a varie consultazioni e al fatto che il nostro Cantone sfrutta tutti i pur limitati margini di manovra che concede la legge federale. Come ad esempio la moratoria degli infermieri indipendenti e la limitazione all’apertura di nuovi studi medici in una decina di specializzazioni. Siamo uno dei Cantoni più rigorosi in Svizzera”. Quanto a quello che si prefigura a livello federale, De Rosa aveva definito un “cerotto” l’aumento della franchigia minima: “Sono cerotti perché partono dal presupposto di voler responsabilizzare maggiormente i cittadini, ma gli effetti saranno però ancora tutti da verificare”.

Diverso invece l’esito per l’iniziativa cantonale sull’immunità dei consiglieri comunali che ha avuto luce verde dal Gran Consiglio per sollecitare Berna sul tema.

Status quo sulla refezione negli asili

In aula si è dibattuto anche sulla questione della refezione nella scuola d’infanzia. La minoranza della Commissione formazione e cultura chiedeva che vi fosse maggiore libertà per le famiglie nella scelta se tenere o meno a casa i bambini durante la pausa pranzo. ll Parlamento ha preferito lasciare la situazione così com’è, seguendo dunque la linea della maggioranza della commissione.

05:18

Gran Consiglio TI: focus su scuola e casse malati

SEIDISERA 14.04.2025, 18:00

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