I fisioterapisti reclamano un adeguamento delle tariffe salariali, ormai ferme da un decennio. A lanciare l'allarme è l'associazione Physioswiss, che in Ticino conta 600 iscritti. "Con il sistema attuale un quarto del lavoro svolto non è retribuito e il tariffario applicato ai professionisti del settore non basta a coprire le spese di gestione", spiega ai microfoni della RSI la fisioterapista Tamara Roncati.
Contrariamente ad altre professioni in ambito sanitario, il tariffario dei fisioterapisti è composto essenzialmente da due voci: la tariffa semplice che prevede un forfait di 45 franchi per 25 minuti e una tariffa complessa per la quale è prevista una remunerazione forfettaria di 77 franchi per 45 minuti.
"All'interno di questa tariffa sono compresi praticamente tutti i trattamenti, il materiale, il tempo del fisioterapista - continua Roncati - Questo comporta parecchi problemi per poter coprire effettivamente i costi reali dello studio".
Quello che vale per altri settori, vale anche per i fisioterapisti: la popolazione invecchia e conseguentemente aumento dei pazienti. "L'aumentare di quello che sono le malattie croniche, il fatto anche che i pazienti vengono comunque dimessi in maniera precoce dagli ospedali e la durata della degenza, che è sempre minore, comporta un aumento del lavoro del fisioterapista e anche delle infrastrutture, dei macchinari, che permettono al fisioterapista di fare una presa a carico adeguata del paziente ".
Gli assicuratori hanno ribadito che il contenimento dei costi riguarda anche i fisioterapisti: "La fisioterapia è responsabile del 3.5/3.6% della spesa sanitaria totale, quindi un aumento di una piccola percentuale dei costi diventa irrisorio, rispetto a quello che è l'incremento su larga scala", racconta Stefano Chisari, fisioterapista.
A fine mese è previsto un nuovo tavolo a livello nazionale di negoziati con la partecipazione delle autorità federali. Un dialogo sul quale i fisioterapisti si mantengono cauti, se non scettici.