Ticino e Grigioni

Foce: "No chiusura, sensibilizzare"

Il capodicastero sicurezza Bertini sugli assembramenti luganesi di giovedì: "La privatizzazione delle rive penalizza l’accesso al lago"

  • 23 maggio 2020, 20:20
  • Ieri, 19:18
02:21

CSI 18.00 del 23.05.2020 - Michele Bertini al microfono di Alessandro Broggini

RSI Info 23.05.2020, 20:11

  • Archivio TI-Press
Di: CSI/dielle 

“Alla Foce del Cassarate c’erano oltre cento persone, con un picco di alcune centinaia nel momento peggiore, soprattutto giovani”. Le parole sono del capodicastero sicurezza di Lugano Michele Bertini e il riferimento è ovviamente alla concentrazione di persone vista alla Foce del Cassarate a Lugano giovedì.

Oggi (sabato) proprio Bertini, il sindaco Marco Borradori e il comandante della Polizia comunale Roberto Torrente hanno tenuto una riunione fuori programma per discutere della situazione, che si è riproposta in termini simili anche venerdì sera. “Soprattutto a notte fonda, tra le 22 e la una del mattino – spiega Bertini –, abbiamo avuto una situazione piuttosto ingestibile per quanto riguarda il corretto rispetto delle norme di distanziamento sociale. Purtroppo abbiamo riscontrato assembramenti incuranti delle disposizioni e anche l’importante opera di sensibilizzazione non solo della polizia, ma pure da parte di diversi giovani arruolati appositamente, non ha sortito gli effetti sperati. Oggi volevamo quindi discuterne, non tanto per arrivare a una chiusura, che non abbiamo deciso e sulla quale io sarei stato contrario, perché penalizzerebbe anche tutti quelli che rispettano le regole. Abbiamo invece deciso di rafforzare le misure di sensibilizzazione coinvolgendo ulteriori “padrini” che hanno un approccio volto al dialogo, ma anche la polizia sarà ovviamente presente per fare il proprio lavoro, se necessario anche emettendo sanzioni”.

“Privatizzazione rive problematica”

Soprattutto sui social network è però emersa prepotentemente anche un’altra questione, con una nemmeno troppo velata polemica all’indirizzo dell’Esecutivo e così riassumibile: invece di lamentarsi per la troppa gente nei luoghi di svago della città, sarebbe forse il caso di crearne di nuovi, considerato che tanti progetti rimangono nel cassetto e anche per la Foce stessa, ora molto apprezzata dalla cittadinanza, ci sono volute infinite discussioni e una votazione passata con uno scarto risicato.

“Sono in parte d’accordo – commenta Bertini –, noi abbiamo però anche un altro problema che conosciamo da tempo: la privatizzazione delle rive del lago. Purtroppo le zone di accesso diretto al lago sono molto poche e quindi queste sono spesso affollate. Lo sappiamo da decenni, ma trovare soluzioni laddove le rive sono private risulta molto difficile.”

E infine sulla scarsa efficacia dell'Esecutivo cittadino Bertini ammette che “spesso ci sono tanti progetti a cui deve seguire la necessaria concretezza, ma mi sembra che negli ultimi periodi le cose si siano mosse proprio in questo senso e il Municipio deve continuare su questa strada, passando dalle parole ai fatti”.

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Assembramenti a Lugano

Il Quotidiano 23.05.2020, 21:00

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